UFC, Marvin Vettori: “Sono il migliore al mondo, ho già battuto Adesanya e voglio combattere”

UFC, Marvin Vettori: “Sono il migliore al mondo, ho già battuto Adesanya e voglio combattere”

24 Marzo 2020 2 Di Redazione

Come ormai ben noto, lo scorso sabato Marvin Vettori (14-4-1) sarebbe dovuto tornare nell’ottagono. “The Italian Dream” era infatti nella card di UFC London in cui avrebbe sfidato Darren Stewart (11-5)

L’inglese è entrato comunque nella gabbia, quella di Cage Warriors 113, in cui è stato sconfitto da Bartosz Fabinski. Marvin, invece, è stato protagonista di una vicenda al quanto pirandelliana.

SU E GIÙ – Ma andiamo con ordine. Venerdì 13 (per gli scaramantici: tranquilli, la sfortuna non c’entra un bel niente) Vettori parte da Los Angeles, dove vive e si allena, per Londra. L’allarme per il coronavirus, però, tiene tutti con il fiato sospeso. La card inglese è in forte dubbio. Si opta così per lo spostamento negli Stati Uniti. In che città non è dato saperlo. Neanche il tempo di un tè che si deve ripartire, questa volta per il viaggio inverso. Domenica Marvin è di nuovo in California, con la speranza di poter lottare ancora. Ovunque sia possibile. Ed è proprio questo il problema. Stewart, in quanto inglese, combatte a Londra venendo rilocalizzato nella card CW 113, mentre per il nostro portacolori non c’è niente da fare: il match è definitivamente saltato. Oltre il danno la beffa. La delusione per il mancato incontro va ad unirsi all’amarezza per la stanchezza accumulata. Il fighter italiano, tra andata e ritorno, ha viaggiato su di un aereo per un totale di 22 ore. In 48 ore. Non una cosa da poco.

RABBIA – In un’intervista rilasciata ad MMA Fighting, il 26enne di Mezzocorona ha sfogato tutta la delusione accumulata.

È successo tutto così in fretta. Non avrei mai immaginato potesse accadere una cosa del genere. Io però volevo combattere, ma vedevo che gente come Tyron Woodley e Leon Edwards stava lì a frignare e rifiutava i match“, ha dichiarato Vettori. “Avevo anche chiesto di poter riandare a Londra per combattere. La peggior ipotesi era che potessero bloccarmi e costringermi tornare in Italia. Non c’è stato, però, nulla da fare.

Vettori sulla concitata cancellazione di UFC Londra

Tanta la rabbia per gli sforzi, fisici e mentali, fatti durante i mesi di preparazione per UFC Londra. “È frustrante. Ho fatto davvero tutto il possibile per combattere, ero pronto al massimo. Guardare quei match orribili nella mia divisione mi ha fatto arrabbiare ancora di più“.

DRITTO ALL’OBIETTIVO – Per il futuro Marvin conferma l’intenzione di voler tramutare in realtà il nickname “The Italian Dream”.

Ho già battuto Israel Adesanya, ma per avere una chance di riaffrontarlo devo combattere. Voglio l’opportunità di lottare con i migliori, ma per qualche ragione non me lo permettono. Sono il migliore al mondo in quello che faccio, sono pronto per ripartire.

Articolo a cura di Roberto Gentili