Lotta al coronavirus, Khabib ci mette la faccia: “Ospedali al collasso, state a casa”

Lotta al coronavirus, Khabib ci mette la faccia: “Ospedali al collasso, state a casa”

29 Aprile 2020 1 Di Giuseppe Albi

Khabib – In questo periodo di profonda crisi causato dal coronavirus un ruolo di primo piano spetta anche ai personaggi pubblici che possono sfruttare la loro notorietà per essere degli esempi positivi.

Nel mondo delle MMA, dopo Conor McGregor, si è aggiunto anche Khabib Nurmagomedov alla schiera dei fighters impegnati attivamente nella lotta contro questo nemico invisibile.

Il campione UFC dei pesi leggeri si è così esposto in prima persona chiedendo a gran voce ai suoi connazionali di rispettare le misure imposte dal governo russo.

Ecco quanto dichiarato da Khabib sul suo profilo instagram:

“Molti speravano che questo problema non arrivasse a casa nostra. Molti altri ancora non credono alla gravità della situazione. La nostra negligenza nei confronti dei consigli e delle richieste dei medici, unita al panico che si è sviluppato tra la gente, ha portato a un alto tasso di diffusione della malattia, aggravando una situazione già difficile. Ciò ha portato al fatto che i nostri ospedali sono ora sovraffollati. Non ci sono abbastanza specialisti o farmaci e il numero di pazienti sta crescendo. Credetemi, questa malattia è mortale e lo stiamo vedendo. Stando a casa possiamo ridurre il lavoro per i medici e per gli ospedali. Prendetevi cura dei vostri cari, non lasciateli uscire di casa inutilmente. Possa Allah proteggerci tutti da ogni malattia e possa curare i malati e i nostri cari in tutto il mondo”.

In Russia il picco delle infezioni da COVID-19 ha fatto registrare nella sola giornata di martedì 28 aprile 6.411 contagiati, portando il totale del Paese a 93.558 e 867 morti.

Il messaggio di Khabib è stato quindi accolto con grande trasporto dai suoi connazionali, ma anche da tutto il mondo che lo guarda con ammirazione per la sua netta presa di posizione. Un chiaro esempio di come si possa essere campioni sia dentro che fuori dalla gabbia e di come si possa usare la propria immagine per aiutare le persone.