Inside the Injury: cosa è successo all’occhio di Belal Muhammad?

Inside the Injury: cosa è successo all’occhio di Belal Muhammad?

16 Marzo 2021 0 Di Ernesto Piane

Lo scorso sabato abbiamo assistito ad una prima assoluta in UFC: in main card ben due incontri sono stati dichiarati No Contest per colpi illegali. Il main event stesso è stato interrotto a causa di un violento colpo di dita nell’occhio ai danni di Belal Muhammad. Le polemiche non si sono fatte attendere.

In questa puntata proverò a rispondere ad un paio di domande molto discusse in rete e chiarire qualche dubbio sulla natura di alcuni traumi oculari in questo sport.

L’occhio umano ha un’anatomia piuttosto complessa e i tipi di traumi possibili sono decisamente molti. La cornea è la prima, tra tutte le strutture anteriori del bulbo oculare, ad essere il bersaglio dei traumi causati dalle dita non chiuse dell’atleta. Si tratta di una membrana trasparente, adagiata su un “cuscinetto” pieno di liquido salino (chiamata camera oculare anteriore) che la separa dall’iride e dalla pupilla. Le sue funzioni principali sono di far passare e convergere i fasci luminosi verso le strutture sottostanti, ma soprattutto di proteggerle dai traumi.

Belal Muhammad ha finto l’infortunio?

Per rispondere alla domanda bisogna sottolineare che la cornea è una struttura fortemente innervata, questo rende i traumi e anche i semplici “graffi” estremamente dolorosi. Non dobbiamo affatto stupirci se molti lottatori non riescono a continuare l’incontro proprio come è successo sabato. Possiamo vedere, nella foto pubblicata su Instagram da Dana White, che le dita di Edwards penetrano tra le palpebre a tal punto che “in uscita” agganciano la palpebra inferiore, causando anche una lacerazione di quest’ultima. Detto questo, è assolutamente comprensibile che Belal Muhammad si sia gettato in terra incapace di controllare il dolore. Le reazioni sono soggettive, ma certe soglie di dolore (specialmente in tessuti difficilmente stimolati nella quotidianità) possono risultare incontrollabili per chiunque.

Fortunatamente poche ore dopo Muhammad ci rassicura. Infatti, la visita oculistica non ha rilevato danni gravi alle strutture del bulbo oculare, ma soltanto una lacerazione palpebrale che possiamo vedere nella foto qua sopra.

 

Quali sono, oltre il dolore, i sintomi di una lesione corneale?

Alcuni di voi avranno sicuramente notato come gli atleti, nei momenti successivi il trauma, non riescono a tenere aperto l’occhio colpito. Questo dipende certo dal forte dolore, ma successivamente anche dalla fotofobia che si innesca dopo il trauma, ovvero un’aumentata sensibilità alla luce. Altro sintomo che si verifica anche per “abrasioni” minime è l’offuscamento della visione, fattore che ovviamente inciderebbe moltissimo sulle sorti del combattimento.

 

Chi decide se fermare l’incontro?

Per finire direi che questa è stata la domanda più gettonata negli ultimi giorni. L’esempio di come si stia trovando la giusta armonia sta nel primo No Contest della card di sabato: Eryk Anders vs Darren Stewart. Se apriamo l’incontro su DAZN e arriviamo al punto subito dopo la ginocchiata illegale, sentiamo l’arbitro Herb Dean chiedere chiaramente al medico di prendere una decisione dopo pochi secondi. Cosa che non era successa sette giorni prima tra Sterling e Yan, in cui era stato chiesto al fighter di decidere se continuare o meno.

 

Sarebbe opportuno rivedere il regolamento?

Assolutamente sì. La mia opinione è che sta al medico prendere queste decisioni per farle essere inappellabili. Tuttavia, per poter dare una valutazione realistica, è importante garantirgli più di una manciata di secondi per prendere una decisione definitiva. Infatti, tenendo presente che per recuperare da un colpo proibito è oramai consuetudine far partire il timer di 5 minuti, mi sembra più logico che in questo timer debba essere inclusa anche la valutazione del medico. Certo, non sarà valida come una visita specialistica, ma sicuramente migliore e più accurata di una decisione presa dopo nemmeno 10 secondi.

A cura di Ernesto Piane