Beneil Dariush: “Anche se dovessi vincere con Ferguson non mi daranno una title shot”

Beneil Dariush: “Anche se dovessi vincere con Ferguson non mi daranno una title shot”

13 Maggio 2021 0 Di Davide Bulgarini

Beneil Dariush sabato notte, ad UFC 262, a Houston in Texas, battendo l’ex campione ad interim Tony Ferguson, avrà l’opportunità di consolidare il suo momento di forma che lo vede tra i fighter più in ascesa nella categoria dei pesi leggeri.

Dato che l’attuale numero 1 dei ranking, Dustin Poirier, combatterà contro l’ex detentore del titolo Conor McGregor nel main event di UFC 264 a luglio, Dariush crede che non basterà una vittoria sul Cucuy per guadagnarsi un match contro il vincente tra Charles Oliveira e Michael Chandler.

Queste le sue parole:

“Non credo che questa vittoria mi renderà il contendente numero 1. So che è strano dirlo, perché avrò una serie di sette vittorie consecutive, ma è così. Penso che Dustin sarà ancora davanti a me. Così come penso che anche Conor, se dovesse perdere, rimarrebbe davanti. Quindi se Dustin vince, penso che otterrà la title shot. Se Conor vince, penso che otterrà la title shot. E poi c’è Gaethje che è ancora lì. Ma io non ho fretta. Ho visto Max Holloway ottenere 10 vittorie consecutive prima della title shot, quindi se è quello che ci vuole, lo farò.” ha detto Dariush a MMA Fighting.

Il compagno di team di Vettori, che ha compiuto 32 anni all’inizio di questo mese, è attualmente a quota sei vittorie consecutive, di cui quattro ottenute per finalizzazione.

Ferguson (25-5), è stato privato da una titleshot che aveva praticamente in tasca dopo aver perso per TKO contro Justin Gaethje ad UFC 249 nel maggio 2020.

“El Cucuy” ha tentato poi di rimettersi in pista affrontando Charles Oliveira, ma è stato dominato tutti e 3 i round dal brasiliano, e sconfitto per decisione unanime.

Dariush risulta favorito dai bookmakers, e, dalle sue dichiarazione possiamo percepire un’assoluta sicurezza riguardo l’esito del match a suo favore.

Una sfida che potrebbe mettere seriamente la parola fine alla carriera di Ferguson, che fino allo scorso anno sembrava inarrestabile.