I peggiori fighters di MMA di tutti i tempi

I peggiori fighters di MMA di tutti i tempi

12 Settembre 2021 0 Di Antonio Paleologo

Come amanti, cultori o praticanti di MMA, ogni settimana ci esaltiamo per un grande evento, un incontro emozionante, o una prestazione di quelle da commentare per giorni e giorni sui social o al bar con gli amici.

Naturalmente, come tutti gli sport del mondo, anche le MMA non sono solo spettacolo. Ai grandi campioni che ci fanno entusiasmare fanno da contraltare lottatori che non danno certo lustro alla disciplina.

La lista non è lunga, ma nemmeno troppo corta. Abbiamo deciso così di stilarne una con alcuni dei nomi più iconici. Nella nosta analisi abbiamo tenuto conto non solo del record, ma anche delle aspettative o del clamore mediatico. In tal senso non possiamo che partire dall’immagine della faccia tumefatta di CM Punk dopo solo un paio di minuti di gabbia condivisi con Mickey Gall.

Se sbattiamo le palpebre l’immagine successiva è quella del terribile incontro fra Dada 5000 e Kimbo Slice andato in scena a Bellator nel febbraio del 2016. Un no contest per sfinimento di entrambi gli atleti che vorremmo dimenticare.

Ma se da un lato questi sono esempi in fin dei conti altolocati, da fighters considerati “famosi”, dall’altro abbiamo un sottobosco di lottatori che nessuno ricorda ma che loro malgrado sono passati alla storia per le loro “non imprese”, o ancora meglio: per il loro status di “diversamente fighters”.

Inizierei piano, con un combattente che tutto sommato qualche vittoria (seppur di poco conto) l’ha ottenuta. Con un record di 6-17 Ross Pointon merita di certo una menzione in questa classifica, se non altro per il nickname. Magari The Gladiator poteva far tremare i polsi ai suoi avversari, ma non pare abbia funzionato molto.

Poi c’è Bob Sapp, The Beast, il gigante nero. Inizialmente aveva ottenuto anche alcune vittorie in K-1. Poi dal 2008 al 2018, ovvero fino alla veneranda età di 47 anni, ha combattuto e praticemente sempre perso soprattutto nelle MMA. Il copione dei suoi match? Faccia imbruttita, carica agonista e poi sempre al tappeto dopo qualche minuto di combattimento. Ma perché?

Un altro atleta traslato con poco successo alle MMA è stato Alexander Otsuka che, con un record di 4-13, non è passato sicuramente alla storia per essere stato uno dei migliori wrestler approdato alle mixed martial arts.

Ma le vere star della nostra classifica sono altre. A tal proposito non si può non ricordare Scott Blevins che, con un record di 0-17, non solo non ha mai avuto la gioia di una vittoria, ma nemmeno la speranza di combattere un secondo round. In tutti i suoi match infatti è stato finalizzato nel primo round dopo pochissimi secondi. Il suo soprannome però è stato sicuramente indovinato: “Lionheart”, cuor di leone, come Jean Claude Van Damme in un celebre film. In effetti ci voleva proprio il cuore di un leone per entrare in una gabbia con le sue skills.

Un record però lo aveva stabilito, quello del KO subito più rapido della storia. Poi è arrivato Ben Askren che con la ginocchiata incassata in piena faccia da Masvidal gli ha tolto anche la gioia di questo primato.

Blevins però si contende il primo posto fra le “pippe” con Kenneth Allen, che con un incredibile record di 41 sconfitte è destinato a rimanere nella leggenda. Lui però nel 2006 ha provato la gioia di una vittoria, e si narra che sia uno degli aneddoti più ricorrenti nelle cene di famiglia.

Sappiamo che in questo elenco probabilmente mancano in molti. Allo stesso tempo siamo consapevoli che si arricchirà di nuovi “talenti” nel prossimo futuro. La cosa importante è che in queste piccole grandi storie si nascondono degli eroi. Non è facile infatti entrare in una gabbia per sfidare sé stessi prima ancora degliavversari. A loro, anche se ci scherziamo su, va il nostro rispetto marziale.