UFC 267, le pagelle: Chimaev e Makhachev mostruosi. Yan e Teixeira i nuovi Re

UFC 267, le pagelle: Chimaev e Makhachev mostruosi. Yan e Teixeira i nuovi Re

31 Ottobre 2021 0 Di Giuseppe Albi

UFC 267 doveva essere una card da perdere il fiato.

Un simposio di fighters che, nelle previsioni della vigilia, erano destinati a regalare spettacolo nell’ottagono di Yas Island. Mai hype si è rivelato più azzeccato visto che quanto si è materializzato sotto i nostri occhi ha superato di gran lunga le attese.

Dopo una prelims ricca di emozioni e di match al cardiopalma (se ve li siete persi andate a recuperarvi Lerone Murphy vs Makwan Amirkhani, Elizeu Zaleski dos Santos vs Benoît St. Denis e Albert Duraev vs Roman Kopylov) ad aprire la main card sono stati Magomed Ankalaev e Volkan Oezdemir.

Un match che si presentava come il viatico principale per il lancio di un possibile outsider nella corsa ad una chance titolata nei massimi leggeri. Il tutto si è risolto con un monologo di Ankalaev che, senza spingere più di tanto, si è aggiudicato il match per decisione unanime.

Molto è dipeso anche da un Oezdemir apparso attendista, o forse divenuto improvvisamente cauto dopo il knockdown rimediato nel primo round. Le premesse per generare un terreno spianato per il suo avversario che si è imposto così soprattutto con il jab e il diretto. Una combo semplice, ma allo stesso tempo devastante se applicata con il tempismo e la potenza del daghestano.

Settima vittoria consecutiva e voto 6.5 per Ankalaev. Voto 4 per un rinunciatario Oezdemir.

https://www.instagram.com/p/CVqcX2RtYYm/

Nel match successivo riflettori puntati sul grande ritorno di Khamzat Chimaev. Un’attesa spasmodica che si è tramutata nell’ottagono in una performance spaventosa da parte del fighter di origini cecene.

Al pronti via lo show è iniziato subito con un sollevamento di peso ai danni del malcapitato Li Jingliang il quale è stato letteralmente trasportato per la gabbia fra le urla allucinate di Chimaev verso il pubblico. L’inizio della fine per il cinese che prima è stato proiettato a terra e poi è sprofondato nella profondità degli abissi generati dalla lotta asfissiante di Chimaev.

A nulla sono serviti i tentativi di sopravvivenza di Li che si è dovuto così arrendere, svenendo, ad un tentativo prolungato di rear naked choke nel primo round.

Semplicemente mostruoso Chimaev che, per dominanza e impatto, è da 10 in pagella. Voto 5 comunque per Li che, è vero, ha perso male, ma ha mostrato un grande coraggio rifiutando di cedere fino alla fine.

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A metà della main card abbiamo assistito invece ad un match senza fronzoli come quello fra Alexander Volkov e Marcin Tybura. Tre round di colpi duri fra due pesi massimi che non hanno disdegnato anche buone trame offensive dal punto di vista tecnico. Alla fine a prevalere alla distanza è stato Volkov che si è aggiudicato la vittoria per decisione unanime e il nostro 6.5 in pagella. Voto 5.5 invece per Tybura.

Prima dei due match titolati a prendersi la scena è stato il Dio della lotta Islam Makhachev che ha annichilito Dan Hooker dopo 2’25” del primo round con una kimura da manuale.

https://www.instagram.com/p/CVqlCErtz1V/

Un’azione perfetta dal punto di vista tecnico che ha messo ancora una volta in luce le incredibili capacità lottatorie di questo atleta che, con 9 vittorie consecutive, è sempre più proiettato verso una chance titolata.

Voto 10 allo strapotere daghestano di Makhachev. Voto 3 per un Hooker sotto shock.

https://www.instagram.com/p/CVqld1TtHY1/

Nel co-main event solo applausi per Petr Yan e Cory Sandhagen i quali hanno dato vita al match più bello e interessante dal punto di vista tecnico dell’intera card, nonché ad uno dei migliori incontri dell’ultimo periodo.

Nei primi due round a partire meglio è stato Sandhagen che con il suo striking veloce ed anticonvenzionale ha messo più volte in difficoltà Yan.

Dal terzo round in poi però il russo è riuscito a trovare le giuste distanze e a piazzare combinazioni potenti che, in un’occasione, hanno anche mandato al tappeto il suo avversario.

Una sfida non semplice da valutare per i giudici (c’era anche l’italiano Vito Paolillo) i quali hanno decretato un verdetto unanime in favore di Yan.

Vittoria e cintura ad interim dei pesi gallo UFC dunque per il russo che si merita anche il nostro 9 in pagella. Voto 7.5 al coraggio e alla qualità di Sandhagen.

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Dopo una scorpacciata di emozioni e grandi arti marziali miste, il main event è risultato il giusto corollario per una card davvero difficile da dimenticare.

Uno di fronte all’altro il campione Jan Blachowicz e lo sfidante Glover Teixeira. Due atleti non più giovanissimi, ma che comunque hanno scritto grandi pagine di questo sport. Una storia che ha assunto dei contorni ancora più onirici dopo l’incredibile vittoria per rear naked choke al secondo round di Teixeira che, a 42 anni, è divenuto il fighter più anziano a conquistare un titolo in UFC in epoca moderna.

https://www.instagram.com/p/CVquUNvNz9A/

Un’impresa davvero senza tempo per un fighter arrivato tardi sui grandi palcoscenici, ma che ha saputo aspettare il suo momento per raccogliere i frutti di una carriera lunghissima fatta di sacrifici e tante rinunce.

Nulla da fare per Polish Power che, dopo aver vissuto un sogno ad occhi aperti, è stato costretto a cedere il passo ad un altro sognatore come lui.

Le pagelle? Voto 4 ad un Blachowicz distratto e insolitamente sottotono. Voto 10 al nuovo campione UFC dei massimi leggeri Glover Teixeira.

https://www.instagram.com/p/CVqvyd4pfbp/