UFC London, le pagelle: Pimblett fa impazzire la O2 Arena. Aspinall domina Volkov

UFC London, le pagelle: Pimblett fa impazzire la O2 Arena. Aspinall domina Volkov

20 Marzo 2022 0 Di Giuseppe Albi

Pubblico delle grandi occasioni alla O2 Arena per l’attesissimo UFC London.

Main card che si è aperta con la sfida fra Ilia Topuria e Jai Herbert. Un match che ha messo ancora una volta in luce l’incredibile cattiveria agonistica di Topuria che, dopo essere andato in difficoltà nel primo round di fronte allo striking del suo avversario, ha prima limitato i danni grazie al suo jiu jitsu stellare e poi, nel secondo round, ha ribaltato clamorosamente tutto con una combinazione devastante.

Un gancio sinistro al corpo e un gancio destro al volto fulminei che hanno spento improvvisamente la luce a Herbert regalando a Topuria la dodicesima vittoria consecutiva, la terza prima del limite in UFC.

Voto 8 per El Matador. Voto 5.5 per Herbert.

Nel match successivo spazio alle donne e all’incrocio fra Molly McCann e Luana Carolina.

Un incontro a senso unico e vinto per KO al terzo round dalla McCann con uno splendido spinning back elbow.

Una McCann che ha avuto la meglio in tutte le fasi del combattimento contro una Carolina abbastanza rivedibile (per non dire imbarazzante).

Voto 6.5 per la McCann. Voto 2 per Carolina.

A spezzare il ritmo della card prima del gran finale è toccato a Gunnar Nelson.

Tornato dopo tre anni di assenza l’islandese ha dominato il giapponese Takashi Sato per tre round interi senza mai scoccare tuttavia la freccia decisiva.

Prestazione comunque positiva al rientro per Nelson, il quale ha controllato l’avversario con il suo jiu jitsu solidissimo aggiudicandosi così la contesa per decisione unanime.

Sufficienza e voto 6 per Nelson. Voto 3 per un inerme Sato.

A rialzare i battiti della O2 Arena ci ha pensato Paddy Pimblett con la sua entrata scenica come al solito adrenalinica.

Un clima elettrico che si stava tramutando tuttavia in preoccupato silenzio quando The Baddy è andato knockdown dopo un destro sporco di Kazula Vargas.

Poi però l’inglese, così come successo contro Vendramini nel giorno del suo esordio in UFC, è riuscito a rovesciare le sorti del match prima proiettando il suo avversario con un perfetto o soto gari e poi sottomettendolo con una rear naked choke.

Secondo match in UFC e seconda vittoria per Pimblett che ha fatto letteralmente esplodere la O2 Arena.

Era da tempo che non si vedeva un entusiasmo così forte per un fighter ma, hype a parte, per alcuni limiti dimostrati fin qui The Baddy non ci sembra ancora all’altezza per affrontare gli atleti d’elite della divisione dei pesi leggeri. Nell’attesa comunque gli diamo un 7 per la prestazione messa in scena nella sua terra.

Voto 4.5 invece per Vargas. Al pronti via è andato subito vicino ad un clamoroso upset. Poi però si è sgretolato come neve al sole quando Pimblett è riuscito a prendergli la schiena.

Nel co-main event prestazione pazzesca di Arnold Allen che ha letteralmente travolto Dan Hooker.

Una scarica di colpi lunghissima e impressionante da parte dell’atleta inglese che ha costretto l’arbitro Daniel Movahedi a interrompere la contesa dopo 2’33” del primo round.

18esima vittoria in carriera per Allen, la sesta per KO che gli vale un voto alto: 8.5.

Non va oltre il 4 invece Hooker. Ha dimostrato come al solito grande cuore, ma le punizioni subite ultimamente nell’ottagono cominciano a pesare.

Nel main event prova sontuosa di Tom Aspinall che si è sbarazzato con grande facilità di Alexander Volkov nel primo round.

Un Aspinall apparso estremamente sicuro di sé sin dai primi scambi mostrando grande cura nello striking e un’ottima propensione nella lotta al suolo.

Proprio da un controllo a terra è arrivato il set up per il tentativo di americana (tramutato in corsa in una straight armlock) che ha costretto Volkov alla resa.

Una vittoria senza possibilità d’appello che ha certificato la definitiva ascesa nella categoria dei pesi massimi di un Aspinall da 8 in pagella.

Voto 4 invece per Volkov. Ha avuto tante problematiche nei giorni d’avvicinamento al match e le conseguenze si sono viste tutte nell’ottagono.