UFC, il ritorno di Alen Amedovski

UFC, il ritorno di Alen Amedovski

16 Settembre 2022 1 Di Giuseppe Albi

Infortuni, battute d’arresto inaspettte, eventi sfortunati.

La vita di un fighter professionista è costellata di innumerevoli circostanze negative che spesso finiscono con il condizionarne la carriera.

Fattori spesso sconosciuti al grande pubblico, il quale è solito giudicare solo il risultato sportivo ottenuto all’interno della gabbia.

In quest’ottica si possono distinguere due nette tipologie di fighters. Da una parte c’è chi si lascia sopraffare da tutto questo. Dall’altra c’è chi invece reagisce in maniera importante per dimostrare a tutti il proprio valore.

Di quest’ultima categoria fa sicuramente parte Alen Amedovski, atleta italo-macedone che sabato notte farà il suo atteso ritorno in UFC.

Spesso i record non sono indicativi per descrivere la carriera di un fighter. Nel caso di Amedovski invece rappresentano la sintesi perfetta del suo percorso.

8 vittorie (tutte prima del limite) e 3 sconfitte. Dati che rivelano una prima parte di carriera contraddista da successi ottenuti da autentico dominatore.

Amedovski infatti dopo aver mietuto tante vittime a suon di colpi pesantissimi in diversi eventi italiani, ha continuato la sua scalata anche sul palcoscenico internazionale di Bellator.

Arrivato alla corte di Scott Coker nel 2018, il 34enne con le mani d’acciaio si è abbattuto su Will Fleury e Ibrahim Mane. Tempo trascorso nella gabbia di Bellator: 1’51”.

Tanto è bastato ad Amedovski per guadagnarsi la chiamata da parte di UFC, che nell’aprile del 2019 lo ha fatto esordire subito contro un fighter navigato come Krzysztof Jotko.

Un match ostico e scorbutico, nel quale il polacco è riuscito ad avere la meglio per decisione dei giudici gestendo con furbizia e intelligenza come spesso gli è successo in carriera.

Nell’uscita succcessiva datata settembre 2019, Amedovski è entrato nuovamente nell’ottagono UFC per combattere contro John Phillips, un avversario dotato come lui del KO power.

Uno scontro stilistico che poteva pendere da entrambe le parti nel rapido all-in iniziale. A farne le spese purtroppo è stato l’italo-macedone, battuto per KO dopo soli 17 secondi.

Da lì in poi, le diverse problematiche citate (che si erano per la verità già palesate a rate nelle tappe appena descritte) hanno cominciato a diventare sempre più insistenti.

Dagli infortuni, alla sfortunata notizia della positività al Covid-19 di un membro del suo staff proprio prima del suo rientro a UFC 264: l’assenza di Amedovski dall’ottagono è arrivata a toccare quasi quota 1000 giorni.

Un’astinenza giunta alla fine a UFC Vegas 55 quando Amedovski ha affrontato Joseph Holmes, un fighter che, dopo essersi guadagnato la chiamata nella più grande promotion al mondo con una vittoria alle Dana White’s Contender Series, aveva fallito al debutto contro Jamie Pickett, ma si è prontamente riscattato proprio nel momento più sbagliato per noi fan italiani.

Una sottomissione al primo round che ha sorpreso Amedovski, il quale è stato costretto ad un altro stop.

Nonostante la sconfitta però l’italo-macedone è tornato come sempre in palestra per preparare una nuova battaglia, la sua ultima da contratto in UFC.

Una preparazione della quale avevamo parlato in esclusiva anche con il suo padman Max Reppucci in questa video intervista che vi riproponiamo qui sotto.

Non sappiamo cosa riserverà il futuro ad Amedovski dopo il match con l’ostico Joseph Pyfer. Servirà sicuramente un’impresa, o uno dei suoi KO. Cosa ampiamente nelle sue corde viste le sue mani pesantissime.

E poi… e poi si dovrà sperare. La storia UFC d’altronde ci ha insegnato che tutto è possibile nell’ottagono e che, soprattutto, i destini possono essere riscritti in qualsiasi momento.