UFC 282, Paddy Pimblett non ci sta: “Nessuno mi rispetta. Zittirò tutti gli scettici”

Un record di 19-3 nelle MMA che parla chiaro e un 3-0 in UFC che ha lasciato tutti di stucco. Sin dal suo debutto in Cage Warriors, fino al titolo dei pesi piuma, il passaggio alla categoria superiore e l’approdo nella promotion di Dana White, quella di Paddy Pimblett è stata un’ascesa che, salvo tre sbavature, ha subito davvero poche battute d’arresto.

Tuttavia, la saggezza popolare ci vede lungo e i pregiudizi sono duri a morire. Ecco perché, quando ad entrare nell’ottagono è il ragazzo di Huyton, i pareri appaiono più che mai discordanti. Il 27enne è bravo, molto bravo e non sembra uno passato di là per caso. Nella gabbia ci sa stare e lo ha dimostrato. Eppure c’è qualcosa che gli frulla nella testa e che lo rende furioso. È un qualcosa che da tempo gli freme dentro e che è uscito fuori a poche ore dal match che lo vedrà opposto a Jared Gordon in quel di UFC 282.

“Non mi stanno dando il giusto credito. È incredibile, le persone continuano a non prendermi seriamente. Capisci cosa intendi, giusto? Nessuno mi rispetta e la cosa mi fa incazzare. La cosa è talmente evidente. Ma dopo il prossimo match le cose cambieranno. Sarà la mia prova più importante. Di tutti i miei precedenti avversari si diceva che non erano bravi, ma non è così. Il migliore che ho incontrato è stato al mio esordio in UFC, Luigi Vendramini. Poi c’è stato Vargas. Sì beh lui non era il migliore. Jordan Leavitt invece è molto bravo. Nessuno lo aveva mai finalizzato. Poi è stata la volta di Claudio Puelles. Tutti dicevano che mi avrebbe battuto e invece…”

Bravo, sì. Lo abbiamo detto. Ma mai preso sul serio. Eccolo il grande cruccio di Paddy Pimblett, che è pronto a convincere tutti nel prossimo match:

“Le persone vedranno i miglioramenti che ho avuto negli ultimi 15 mesi da quando ho firmato con UFC. Vedranno quanto sono forte. È una promessa”.

Duro, determinato, quasi sfrontato. Appuntamento a sabato notte per vedere se Paddy “The Baddy” riuscirà a mantenere fede alle sue parole.