Charles Oliveira is for real: ma basta questo per puntare al titolo UFC?

Charles Oliveira is for real: ma basta questo per puntare al titolo UFC?

16 Marzo 2020 1 Di Redazione

Charles Oliveira ha vinto. Ha vinto ancora, contro un signor avversario. Un grandissimo match, quello condotto con sapienza a UFC Brasilia contro un Kevin Lee davvero coriaceo, ma incapace di prendere le misure all’avversario sia in fase di striking che nei frangenti lottatori.

Che poi, chi darebbe un euro a Do Bronx? Uno che, a dispetto di un nickname che lascerebbe pensare ad uno dei brutti ceffi peggiori della Grande Mela, è semplicemente un brasiliano con degli occhiali talmente spessi da sembrare uno di quei nerd che tra una partita tra League of Legend e una giornata di studio prova a tirare avanti nel corso delle sue giornate.

Ma è nell’ottagono che, come Clark Kent diventa Superman appena dismette camicia e occhiali, Oliveira si trasforma: al grappling stellare da sempre avuto come cavallo di battaglia – d’altronde, non te la regalano mica una cintura nera terzo dan di BJJ – ad uno striking forse poco appariscente, ma pulito ed efficace. Che poi, poco appariscente neanche tanto: visti i frontali saltati di UFC Brasilia?

Ora, fino al 2016 Oliveira era un peso piuma davvero buono, ma mai da scenario titolato: d’altronde, come poteva pensare di arrivare ad una chance per la cintura mancando il peso due volte su tre?

E difatti è proprio per questo che, nell’aprile 2017, Do Bronx passa definitivamente ai pesi leggeri, sottomettendo in due minuti l’ex campione pesi leggeri Bellator Will Brooks e venendo steso nel dicembre del medesimo anno, da Paul Felder. Da lì in poi, però, comincia una vera e propria escalation di vittorie, e che lo porta a finalizzare, nell’ordine: Clay Guida, Christos Giagos, Jim Miller, David Teymur, Nick Lentz, Jared Gordon e, qualche ora fa, Kevin Lee.

Ora, magari le vittorie consecutive non vi faranno impressione, ci direte: “Ma allora gli imbattuti?”. Beh, sappiate che Oliveira ha esteso a 14 la striscia di maggior vittorie per sottomissioni consecutive in UFC, con una striscia vincente da 8 e una striscia di vittoria per finalizzazioni che ha raggiunto quella del Cowboy Donald Cerrone. Nel mezzo c’è stata, come detto, una maturazione di quelle clamorose, con il brasiliano che, legittimamente o meno, ha chiesto al termine del match con Lee un incontro con Khabib Nurmagomedov o Tony Ferguson.

Non ce ne voglia Do Bronx, ma attualmente siamo comunque un po’ distanti dalla title shot. Che si metta in fila, con Justin Gaethje ad aspettare al varco il vincitore di UFC 249 e Conor McGregor pronto a scombinarne i piani. Per Charles, magari, potrebbero aprirsi le porte di una title eliminator, affrontando un Dustin Poirier piuttosto che un Dan Hooker di turno. Soltanto in caso di stipula di un match del genere, e di conseguente vittoria, potremmo parlare di eventuale title shot. C’è da dire, però, che se le premesse sono queste un posticino per Do Bronx lo si troverà: a lui spetterà capitalizzare le chance che gli verranno date, sfruttando il suo talento e la sua velocità contro avversari fisicamente più imponenti e piazzati.