UFC, auguri a John Milius: da Mortal Kombat a Conan, sono 76 per il papà dell’ottagono

UFC, auguri a John Milius: da Mortal Kombat a Conan, sono 76 per il papà dell’ottagono

11 Aprile 2020 0 Di Riccardo Colella

Buon compleanno Mr. John Milius. Regista e sceneggiatore di fama mondiale, è ricordato come il creatore di indimenticabili capolavori quali “Conan il Barbaro” e “Un mercoledì da leoni”. I suoi meriti nel campo del Cinema sono puro Vangelo tra gli appassionati della settima arte. Ciò che, invece, non è forse noto ai più, è il profondo legame che c’è tra lo stesso Milius, la UFC e le MMA in generale.

La figura del pluripremiato regista statunitense, infatti, ci porta agli albori dell’attuale UFC. È il novembre del 1993 quando Art Davie, imprenditore americano nel settore televisivo, rimane letteralmente folgorato da alcuni video prodotti da Rorion Gracie, nei quali gli studenti del Gracie jiu-jitsu affrontano e sconfiggono indistintamente tutti gli atleti delle arti marziali fino ad allora conosciute: dal karate al kung fu, dal taekwondo alla kickboxing.

Le sinapsi imprenditoriali di Art Davie si attivano e Rorion Gracie viene convocato nell’ufficio del dirigente di Brooklyn. L’idea è tra le più bizzarre e innovative che il momento storico possa offrire: organizzare il più feroce e letale torneo di arti marziali a cui il pubblico abbia mai assistito, e distribuirlo su scala nazionale.

È qui che entra in gioco John Milius. John in quel periodo ha già sfornato alcuni tra i suoi più importanti lavori ed ha collaborato, con successo, con alcuni dei più grandi registi della storia del Cinema. Da Francis Ford Coppola per “Apocalypse Now” a Walter Hill con “Geronimo”. Le arti marziali lo appassionano ed è lo stesso Rorion Gracie a dargli lezioni di jiujitsu. Art Davie lo viene a sapere e tira dentro anche lui nel progetto. Milius accetta ma ad una condizione: dovrà essere lui, e solamente lui, il direttore creativo dell’evento. Stretta di mano ed ecco UFC 1: The Beginning. 

Nel torneo ad eliminazione diretta, chiamato originariamente War of the Worlds, otto atleti si affronteranno senza esclusione di colpi, sulla falsa riga di quegli action movie di arti marziali che impazzano tra gli anni ’80 e ’90.

Riproporre dal vivo ciò che ha appassionato Davie nei video di Rorion Gracie, non è cosa semplice e i produttori tentennano. L’unico a prendere la palla al balzo è Campbell McLaren, dirigente della Semaphore Entertainment Group (SEG).

Piccola parentesi: appena un anno prima, due programmatori americani di videogames, Ed Boon e John Tobias, danno vita a quel Mortal Kombat che rivoluzionerà per sempre l’esperienza videoludica dei picchiaduro. L’intento di McLaren è cristallino: lo show dovrà rimandare a una versione in carne e ossa della serie Mortal Kombat.

Fortunatamente vengono subito accantonate le ipotesi di delimitare gli spazi con del filo spinato e, soprattutto, quella di chiudere gli incontri con delle Fatality di difficile attuazione…

John Milius prende quindi ispirazione dal proprio lavoro. La sua idea è quella di far combattere gli atleti all’interno di una gabbia metallica a forma di ottagono, chiusa con catene e lucchetti, e che possa rievocare il più possibile l’idea degli scontri tra barbari.

Il controverso slogan di McLaren: There are no Rules (Non ci sono regole), Conan il Barbaro e le vittorie di Royce Gracie contro Art Jimmerson, Ken Shamrock e Gerard Gordeau fanno il resto. Benvenuta UFC, e ancora buon 76esimo compleanno, Mr. John Milius.

https://www.youtube.com/watch?v=LqU6kgWHj_Y