UFC, il ritorno di Bryce Mitchell, il redneck pazzo con le sottomissioni impossibili

UFC, il ritorno di Bryce Mitchell, il redneck pazzo con le sottomissioni impossibili

29 Ottobre 2020 0 Di Redazione

UFC – Potreste arrivare a fine articolo pensando che Bryce Mitchell sia solo un personaggio, vista la sequela di imprese che leggerete tra poco, quindi mettiamo le mani avanti: Thug Nasty è bravo per davvero, soprattutto a terra. Fin dal suo debutto in UFC il talento sembrava evidente, ma è negli ultimi due incontri che Mitchell ha messo in allarme la divisione dei pesi piuma. Parliamo di un ragazzo che a fine 2019 ha sottomesso Matt Sayles nel primo round completando quella che è solamente la seconda twister della storia UFC. L’altra appartiene a nientemeno che Korean Zombie.

A UFC 249 le grandi MMA sono finalmente ripartite dopo lo stop dovuto alla pandemia e anche Mitchell ha ripreso esattamente da dove si era fermato. Una vera e propria lezione di grappling ai danni dello stoico ma malcapitato Charles Rosa. Per tre round Mitchell va vicinissimo a chiudere un’altra twister.

Ma come ha fatto un ragazzo dell’Arkansas dall’aria innocua ad arrivare qui?

Partiamo dal principio: non abbiamo notizie sul concepimento di Mitchell, ma sappiamo che a nemmeno un giorno di età cade da un tavolo e atterra sulla faccia. Come ha commentato John Kavanagh, questo spiega alcune cose.

Bryce è un ragazzo vivace e si caccia spesso nei guai, al punto che quando arriva alle superiori il preside lo avverte: “Uno strike e ti espello, non darmi altri problemi”. Succede però che un compagno dia a Bryce del fr***o. Conscio di dover mantenere la calma e temendo l’ira della madre, il ragazzo non reagisce. Semplicemente, aspetta cinque anni e una volta finita la scuola incontra il bulletto fuori da un bar. Sì, è ovvio che lo picchia, scusate se vi aspettavate un finale a sorpresa.

Crescendo, Mitchell trova modi sempre migliori di incanalare la sua energia, diventando per certi versi una versione stereotipata dei fan della Joe Rogan Experience: adora andare a caccia – ci ritorniamo tra poco – e scopre la lotta e il BJJ, con cui è amore a prima vista. Tuttavia, il giovane adora il suo Arkansas e non ama viaggiare, soffrendo tremendamente la nostalgia di casa ad ogni incontro o allenamento.

“Le grandi città non mi piacciono, mi spaventano. Non mi piace andarci in giro, soprattutto senza la mia pistola.”

Nessun problema: Bryce si rimbocca le maniche e si mette al lavoro per costruire la sua enorme palestra – fattoria. La fattoria ci vuole, perché una nuova Grande Depressione è dietro l’angolo (parole sue) e la terra è un buon investimento. Con un Congresso pieno di comunisti (ancora, parole sue), l’apocalisse potrebbe arrivare da un momento all’altro.

Proprio lavorando sulla sua proprietà, Bryce commette un errore madornale che gli costa caro, ma che avrebbe potuto essere addirittura letale. Lavorando su un tetto, Bryce spegne un trapano e se lo infila nei pantaloni – non in tasca – senza controllare che la sicura sia inserita. Quando il trapano accidentalmente si accende, la scena è da incubo: nella zona dei genitali c’è sangue, in quantità spaventosa. Bryce scende dalla scala e continuando a perdere sangue riesce a guidare fino al pronto soccorso dove comprensibilmente entra sgommando e imprecando. Per farla breve, gli danno 13 punti: uno scenario al di là delle previsioni più ottimiste, viste le premesse

“Avevo il trapano infilato nei pantaloni, sotto la cintura, come i gangsta tengono le pistole. Mi credevo un gangsta e mi sono trapanato le palle.

Dolorosissimo. Pensavo di aver perso il c***o. C’erano sangue e sperma che uscivano dappertutto. Ho chiamato la mia ragazza perché temevo che sarei svenuto per via di tutto il sangue perso, ma lei non c’era. Ho girato il trapano e sciolto il nodo che aveva creato coi miei genitali. Meno male che il trapano si è fermato da solo, altrimenti probabilmente sarei svenuto e poi morto dissanguato.

Di solito il mio vicino mi aiuta con i lavori, ma quel giorno non c’era. Ho preso la macchina e ho guidato a 150 km/h fino all’ospedale.

Per qualche motivo, non mi hanno fatto passare subito. Mi hanno preso la pressione e mi hanno chiesto peso e altezza. Poi mi hanno dato la morfina e 13 punti.”

Qui sotto trovate il video in cui Ariel Helwani ascolta la storia intera. Se ce l’ha fatta lui, potete farcela anche voi. Quando vi siete asciugati il sudore, possiamo riprendere con l’articolo.

Le avventure di Thug Nasty sono appena cominciate. Gli piace cacciare, dicevamo. Per questo ha una faida aperta con Reebok, che segue le rigide regole sul materiale UFC e si rifiuta di farlo combattere con un paio di pantaloncini mimetici. Pare che sabato, finalmente, Reebok farà un’eccezione. Tanto per cominciare Bryce adora cucinare gli scoiattoli, per il disgusto di Helwani e di diversi social network che lo hanno bannato ripetutamente per foto come questa.

Ma la storia di caccia migliore di Mitchell riguarda un incredibile incontro con una cerva. Se qualcuno vi dicesse di aver intrappolato un cervo in una rear naked choke, gli ridereste in faccia o semplicemente ve ne andreste? Eppure la storia di Bryce è infarcita di dettagli, troppi per una bugia.

“Quando ho visto questa cerva, ero a caccia da tre ore, dovevo pisciare e avevo fame, ma non potevo farlo o sarebbe scappata e sarei tornato a casa senza carne. Quando si è addormentata ho tirato con l’arco la mia ultima freccia ma l’ho mancata. Allora mi sono avvicinato, le foglie erano bagnate quindi non facevo rumore. Una volta accanto a lei ho realizzato di non avere l’accetta ma non potevo tornare al capanno a prenderla, ci avrei messo troppo.

Così ho detto “Va bene, farò una rear naked choke a questa cerva”.

Ho scritto al mio coach “AIUTO AIUTO CORRI!” perché volevo che pensasse che stessi morendo, volevo che si sbrigasse e che capisse che ero serio. Lui ha detto “Ok”, stava arrivando. Avevo paura che la cerva si svegliasse e mi prendesse a calci. Mi sono tolto i guanti per avere una presa migliore. Lei dormiva sul fianco destro quindi l’ho strangolata col mio braccio debole. Scalciava come una pazza, avevo davvero paura che scappasse.

5 minuti dopo il mio coach arriva e io gli urlo “C***o, non le ho sparato, giuro su Dio!”. Pensava che scherzassi. Avevo i crampi al braccio e quella continuava a scalciare. Lui non aveva il coltello, gli ho detto di andare al capanno e prendere la mia accetta. Quando stava per tagliarle il collo ho lasciato andare e la cerva ha emesso un gemito e la testa è caduta. Era già morta.

Di solito i cervi vengono attaccati dai predatori o vengono investiti dalle auto. Questo è il modo meno doloroso di morire. Dormire, svegliarsi per un attimo e tornare a dormire per sempre.”

Riassunti i punti fondamentali di questo incontro, qui potete ascoltare la storia completa. A voi il remake di Bambi scritto da Eddie Bravo (anzi, da un altro maestro. Nel remake di Eddie Bravo, alla fine si scopre che Bambi è una metafora di Edward Snowden che scappa dalla NSA). Riprendiamo dopo il video per riflettere sul futuro di Mitchell in UFC.

Tra i motivi per cui non ama viaggiare, la sua convinzione che su ogni aereo ci siano almeno quattro terroristi. Questo lo aiuta a preparare un piano per fronteggiarli, come spiega all’inizio del video qui sotto. Terroristi o no, dovrà andare a Las Vegas per affrontare Andre Fili questo sabato in un match che ci gasa enormemente. Pazienza se le voci sulla stellare battaglia di grappling con Herbert Burns sono rimaste solo voci. Potremmo presto vedere Bryce contro nomi ben più importanti. Chissà che non torni presto nella città del peccato per affrontare Floyd Mayweather, come sogna di fare, e fargli rimangiare le brutte parole spese sulle MMA e sulla UFC.

Le interviste del nostro eroe sono imperdibili, ma purtroppo anche rare, perché Bryce – sorpresa – non ama i media. Qui vi lasciamo il podcast completo con Theo Von, da cui provengono molti degli aneddoti che avete letto.