UFC, Max Holloway ha smesso di fare sparring: “Mi voglio salvare il cervello”

UFC, Max Holloway ha smesso di fare sparring: “Mi voglio salvare il cervello”

22 Dicembre 2020 1 Di Redazione

UFC – Max Holloway ha deciso di smettere completamente con lo sparring. Alla tenera età di 29 anni, il fighter hawaiano ha già collezionato ben 933 colpi in testa. Il suo nickname Blessed, tradotto in italiano come “benedetto” oppure “fortunato“, adesso comincia finalmente ad avere un senso.

Per la prossima UFC Fight Night 184, nell’incontro con Calvin Kattar, dunque non ha fatto sparring. In realtà aveva già cominciato a prendere questa direzione prima del rematch con Volkanovsky, affermando che si era sentito molto meglio rispetto al passato.

In una recente intervista a ESPN dice:

“Ho veramente amato l’ultimo camp nel quale non ho fatto sparring, mi ha aperto gli occhi. Spesso mi sono infortunato proprio in quei momenti e mi sentivo alla grande quando sono salito per combattere”.

E continua menzionando il rematch con Volkanovsky:

“Lo sparring è una sorta di rigonfiamento dell’ego. Anche con l’allenamento normale però puoi scoprire differenti modalità di movimento, capire le priorità, cosa togliere e cosa aggiungere. È stato un cambiare strategia, e l’ultima volta (con Volkanovsky) credo di essere andato abbastanza bene, quindi si continua così e vedremo come andrà”.

Blessed dunque per il suo futuro, considera di eliminare totalmente lo sparring, quello che vuole è salvare il cervello a tutti i costi. Quando gli è stato chiesto se per il match con Kattar aveva fatto sessioni di sparring, questa è stata la sua risposta:

“No, mi voglio salvare il cervello. Sapere la matematica già è una cosa difficile, figuriamoci se prendo ancora pugni in testa, quanto potrò aiutare Mini Blessed nel fare i compiti”.

Tutti i torti Max Holloway non li ha. Prima dell’incontro con Brian Ortega già aveva subìto le conseguenze di una commozione cerebrale. Aveva sperimentato sul suo corpo, anzi nel suo cervello, gli effetti dannosi di quello che è una sorta di trauma cranico, con conseguenti alterazioni delle funzioni cerebrali.

La decisione sembra essere quindi netta e forte. In fondo la sicurezza è la prima cosa nelle arti marziali miste come anche negli altri sport da combattimento. Noi siamo con lui e pensiamo che sia il meglio per la sua persona e la sua famiglia.

E voi che ne pensate? La vedete come una cosa esagerata o la considerate come una giusta precauzione?