UFC, Gilbert Burns: “La lotta a terra di McGregor non è per niente male”
12 Gennaio 2021 0 Di RedazioneUFC – Che Conor McGregor abbia uno striking di altissimo livello, diciamo che tutti lo sanno e lo possono confermare. Ma secondo Gilbert Burns, il prossimo sfidante al titolo dei welter ed esperto di BJJ, anche il grappling difensivo dell’irlandese è molto buono, spesso invece sottovalutato da tanti.
Semmai dunque Dustin Poirier, nel prossimo match con McGregor, pensa che sarà facile portarlo a terra, si troverà di fronte a una brutta sorpresa. In fondo quel che dice Burns è stato abbastanza riscontrabile nel primo match contro Nate Diaz e anche con Khabib, rispettivamente in UFC 196 e 229.
C’è da ricordare comunque che in tutti e due i match, The Notorious alla fine ha dovuto tappare perché stretto in morsa da entrambi i suoi avversari.
In un video recente sul suo canale YouTube, Gilbert Burns riferendosi al BJJ di McGregor, afferma:
“È buono, la genta pensa il contrario ma si sbaglia. Non si ricordano quando è riuscito a ribaltare la situazione nel primo match contro Nate Diaz. Credo che sia molto sottovalutato dai suoi avversari che pensano sia facile portarlo a terra, ma non è così, soprattutto perché sa ben controllare la distanza”.
Durinho ammette comunque che Conor non è un natural grappler, non nasce per questa disciplina, nonostante sia evidente che ci si sia allenato parecchio (nomina anche Dillon Danis al riguardo). Dà inoltre molto credito al fatto che un fighter che usa spesso i calci, ha fianchi forti che resistono ai tentativi di atterramento:
“Un’altra cosa che la gente non capisce, è che i lottatori che usano i calci, sviluppano molta forza nei fianchi. È quel tipo di flessibilità e potenza che torna utile per difendere i takedown. Il punto è che il BJJ di Conor non è per niente male e per quello che vedo, mi sembra un buon grappler”.
Le parole di Gilbert Burns sembrano difficili da credere. L’irlandese ha subìto nella sua carriera 4 sconfitte e tutte proprio per sottomissione. In particolare l’ultima, la neck crank di Khabib, ha fatto sì che il daghestano difendesse la cintura dei pesi leggeri con grande clamore e per di più con annessa rissa finale.
Tuttavia cerchiamo di guardare un po’ più in profondità. Ha affrontato comunque dei professionisti del settore come Diaz e Khabib appunto, tuttavia non si è comportato male se ci soffermiamo a pensare.
Con Diaz effettivamente alla fine era esausto, e per non rimanere bloccato in un ground and pound umiliante, ha preferito girarsi a terra e rischiare la ghigliottina da dietro. Qua il problema è che non aveva più fiato, forse complice l’aumento di peso, i round numerosi e intensi.
Con Khabib, il re del grappling, non è andato così male, anzi. Rispetto ad altri avversari del russo che avevano soltanto resistito stoicamente, come Barboza o Iaquinta, lui era riuscito comunque a far fare poco all’aquila daghestana. Un po’ ci si chiede se anche qui alla fine abbia giocato fortemente il cardio o forse una mente piegata.
Con altri fighter come Chad Mendes, che di grappling ne sa più che abbastanza, The Notorious aveva dimostrato che a terra poteva competere tranquillamente. Riportando forse qualche danno, ma rialzandosi dopo aver fatto sfiancare gli avversario.
Si può pensare quel che si vuole, in ogni caso una qualche abilità da grappler l’irlandese ce l’ha e se ben usata, contestualmente a buon cardio, può fare la differenza. Magari solo per riportare il match in piedi e procedere con il suo fantastico striking, efficace e bello da vedere.
E voi cosa ne pensate? Giudicate il grappling di McGregor così pessimo o il contrario?
Condividi:
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Altro