Inside the Injury: Jacaré Souza si frattura l’omero ad UFC 262

Inside the Injury: Jacaré Souza si frattura l’omero ad UFC 262

19 Maggio 2021 0 Di Ernesto Piane

Sembra strano tornare a parlare di fratture di ossa lunghe dopo appena un mese dal brutto infortunio di Chris Weidman, visto che la UFC non ci ha certo abituato in questi anni a simili eventi. Ma, purtroppo per l’atleta, eccoci qui ad analizzare quanto accaduto in diretta mondiale a Ronaldo “Jacarè” Souza.

 

Cosa è successo?

Lo scorso fine settimana durante i prelims di UFC 262, Souza, ha subito quello che è probabilmente uno degli infortuni più brutti della storia di questo sport. Il tutto è capitato al primo round durante l’armbar messa appunto dal suo avversario, Andre Muniz. Infatti, chi ha avuto la possibilità di vedere l’incontro su Fight Pass, avrà sentito un secco schiocco che ha immediatamente portato l’arbitro a fermare il combattimento.

Si nota immediatamente una depressione nel profilo del braccio, sopra il gomito, dell’ex campione Strikeforce, segno evidente che è avvenuta una frattura dell’omero.

 

Ma come mai Jacaré non si è arreso in tempo?

I fan più attenti del maestro di ju-jitsu, sapranno che Souza non è nuovo a farsi spezzare il braccio in competizione pur di arrivare alla vittoria (al Mundial del 2004 contro Gracie).

Tuttavia in questo caso la situazione si è svolta in modo diverso.

Nell’armbar classica, essendo la pressione concentrata maggiormente sull’articolazione, il dolore si scatena prima, la struttura è più flessibile e vi sono i muscoli di chi la subisce che fanno resistenza. Tutti elementi che creano il tempo per poter arrendersi, cosa che qui non è potuto avvenire.

La posizione del braccio, infatti, era molto più laterale rispetto a l’armbar classica. A causa di alcuni aggiustamenti posturali di entrambi e delle altissime forze di trazione in gioco si è venuta a creare una pressione tale sull’osso da romperlo di colpo ancora prima che Souza potesse sentire il dolore acuto che lo avrebbe costretto ad arrendersi. Per di più in un punto non articolare, come andremo a vedere a breve, quindi meno sensibile all’imminente danno e meno elastico.

 

L’Analisi Medica

Per capire il tipo di frattura dobbiamo osservare l’ X-Ray di controllo post operatorio che ha pubblicato Jacaré.

Per l’occasione mi sono confrontato con un caro amico e collega, il Dott. Gabriele Filoni del reparto di Ortopedia dell’Ospedale Cisanello di Pisa (che ringrazio), per poter dare un’analisi multidisciplinare dell’accaduto.

Innanzitutto possiamo vedere i mezzi di sintesi (placca e viti in titanio) impiantati dai chirurghi ortopedici, posizionate sul profilo postero laterale dell’omero. Questa soluzione è tipica delle fratture di Holsten-Lewis, che interessano, per la precisione il terzo distale dell’omero, proprio sopra il gomito.

Sono infortuni rari e racchiudono alcune insidie. Infatti, in quella porzione del braccio passa il nervo radiale, che essendo in tale punto molto più superficiale e meno protetto, può essere lesionato, intrappolato e perfino tranciato dai monconi ossei fratturati, che molte volte sono taglienti.

Una lesione del nervo accade nel 20% di questo tipo specifico di fratture ed a seconda della gravità si possono decidere diverse scelte terapeutiche. Una lesione lieve si può risolvere in modo autonomo, mentre se si ha una perdita importante dell’integrità della fibra nervosa si dovrà ricorrere alla microchirurgia per riallacciare i monconi del nervo; tale procedura prende il nome di Neurorassia. Sostanzialmente viene ricucito il nervo al microscopio con fili estremamente sottili (dagli 11 ai 26 micron) e colla di fibrina.

La paralisi del nervo radiale dovuta ad una lesione estesa è una complicanza temibile che porta ad un grave deficit motorio e sensoriale di svariati muscoli del braccio, avambraccio e mano, che può anche diventare permanente.

Cosa succederà a Jacarè Souza?

Valutando gli X-Ray, l’operazione è stata eseguita molto bene ed i monconi ossei sono stati riposizionati perfettamente. Purtroppo non ci è dato sapere se vi sono stati danni al nervo, visto che le radiografie ci permettono di valutare solo l’osso.

Jacare adesso dovrà affrontare un percorso riabilitativo specifico che prenderà in considerazione anche eventuali danni al nervo radiale, sperando che non sia stato danneggiato. Di solito se il danno è solo osseo, in 4-5 mesi Ronaldo Souza dovrebbe essere in grado di ricominciare a fare allenamenti leggeri. Rimane tuttavia da capire, vista l’età avanzata dell’atleta, se tra 7-9 mesi (nella migliore delle ipotesi) avrà ancora la fame agonistica necessaria per rimettere piede dentro l’ottagono della UFC.

 

A cura di Ernesto Piane