
La folle storia di Rafael Fiziev: “Ho rischiato di morire in passato”
7 Agosto 2021 0 Di Giuseppe AlbiLa divisione dei pesi leggeri UFC è una delle più pregne di talento di tutto il roster e nei piani alti c’è sempre qualcuno pronto a sfondare la porta a suon di vittorie per entrare nel giro che conta.
Uno dei nomi che in futuro può avere tutte le carte in regola per ricoprire il ruolo da assaltatore è sicuramente Rafael Fiziev.
Nativo del Kirghizistan questo classe 1993 non ci ha messo molto a capire la sua strada. Arrivato in UFC nel 2019 con all’attivo sei vittorie tutte prima del limite, è stato battuto all’esordio da Magomed Mustafaev. Uno spinning back kick che lo ha segnato nello spirito e nell’orgoglio.
Da quel momento infatti Fiziev non ha più sbagliato e sono arrivate tre vittorie consecutive ottenute contro Alex White (decisione unanime), Marc Diakiese (decisione unanime) e Renato Moicano (KO al primo round). Un rendimento sempre in crescendo che gli ha permesso di ergersi nella posizione di uomo da tenere d’occhio nella divisione.
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D’altronde non poteva essere altrimenti vista la personalità – che lo ha sempre portato a dire, per esempio, di non essere un fan di Khabib Nurmagomedov e Islam Makhachev – e il coraggio dimostrato nell’ottagono, ma anche nella vita.
Prima di diventare un fighter professionista infatti Fiziev svolgeva a tempo pieno il lavoro di poliziotto. Un impiego che lo ha esposto a diversi rischi sin da giovanissimo.
Quando era un cadetto per esempio si è ritrovato a svolgere la mansione di ufficiale correzionale in un carcere del Kirghizistan. Un giorno ci fu una rivolta e i detenuti si scagliarono contro gli agenti. In un attimo fu il caos e la situazione precipitò inesorabilmente quando si ritrovarono faccia a faccia due fazioni ben distinte: da una parte 20 detenuti, dall’altra 8 ufficiali cadetti.
Quello che si presentava già come uno scontro impari si trasformò ancora di più in un dramma quando cinque cadetti decisero di scappare. Rimasero così solo Fiziev e altri due colleghi a fronteggiare 20 facinorosi. Una battaglia senza esclusione di colpi dove i tre uomini vendettero cara la pelle.
Fiziev fu pugnalato ad una gamba, mentre un altro suo collega al viso. Tutti e tre riportarono numerose ferite ma riuscirono a resistere e a scappare verso un posto sicuro. Rimasero nascosti per ore mentre la folla inferocita li cercava.
“Ci avrebbero seppelliti vivi, ma non ci hanno trovato” – ha commentato sull’accaduto Fiziev.
Un episodio che la dice lunga sulla vita di questo fighter e sulla sicurezza che traspare in ogni suo incontro. Una mancanza di paura che non deve stupire e che nell’ottagono si trasforma ogni volta in determinazione e voglia di arrivare.
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Info sull'autore
35 anni, Responsabile editoriale di TuttoMMA. La scrittura e gli sport da combattimento sono arti sublimi. Poter fondere entrambe è la mia più grande passione.