UFC Vegas 46, le pagelle: capolavoro di Kattar. Borshchev e Collier implacabili
16 Gennaio 2022 0 Di Giuseppe AlbiIl primo show UFC del 2022 se ne va in archivio con un evento che ha regalato subito tanti spunti e diverse emozioni.
Ad aprire la main card è stato un match a dir poco elettrico come quello fra Bill Algeo e Joanderson Brito. Tre round di pura azione nei quali entrambi i contendenti non si sono affatto risparmiati.
Nella prima parte della sfida è stato Brito ad avere in mano il pallino del gioco grazie ad un jiu jitsu old style fatto di posizione e di continua pressione. Dal secondo round in poi invece la contesa si è spostata sul piano dello striking, un terreno sicuramente più congeniale ad Algeo, il quale ha scambiato in maniera proficua con il suo avversario ribaltando completamente la situazione.
Un cambio di livello decisivo per le sorti del match e che è valso la vittoria per decisione unanime ad Algeo. Voto 6.5 per “Senor Perfecto”. Voto 5.5 invece per l’esordiente Brito.
Nella sfida successiva abbiamo assistito ad un altro confronto molto intenso come quello fra Viacheslav Borshchev e Dakota Bush.
A risolverla prima del limite è stato Borshchev con un improvviso TKO sul finire del primo round. Un debutto in UFC col botto per l’atleta russo che prima si è aperto la strada con un gancio al fegato e poi ha concluso la pratica con dei colpi a martello in ground and pound.
Voto 7 per Borshchev. Voto 4 per Bush.
Subito dopo è stata la volta di Katlyn Chookagian vs Jennifer Maia, una rivincita dopo l’incrocio avvenuto nel novembre del 2019 vinto dalla Chookagian.
Anche questa volta ad avere la meglio è stata la 33enne del New Jersey che ha sfruttato a pieno il suo maggiore allungo nello striking imponendosi per decisione unanime.
Buona la prova della numero 2 del ranking dei pesi mosca la cui unica sfortuna è quella di essere capitata in UFC nel periodo storico peggiore vista la presenza nella sua divisione dell’extraterrestre Valentina Shevchenko. Voto 7 comunque per la Chookagian, alla sua 17esima vittoria in carriera. Voto 5 invece per Maia, apparsa ancora una volta inconsistente.
A proposito di pesi mosca, nella categoria maschile tutto invece è ancora aperto con il campione Brandon Moreno e lo sfidante Deiveson Figueiredo che si sfideranno il prossimo weekend a UFC 270.
Nell’attesa di vedere come andrà a finire, la corsa ad un ruolo da outsider è aperta e nella lista ci sono anche Brandon Royval e Rogerio Bontorin, rispettivamente il numero 5 e il numero 7 del ranking.
I due si sono sfidati a UFC Vegas 46 dando vita a tre round scanditi dai ritmi tipici della categoria più leggera, ma anche da diversi errori.
Più pragmatico Bontorin, più fantasioso Royval. Alla fine i giudici hanno premiato quest’ultimo assegnandogli la vittoria per split decision.
Un match tutto sommato equilibrato, motivo per cui ci sentiamo di dare un 6 ad entrambi.
Nel match successivo spazio ai pesi massimi e al co-main event fra Jake Collier e Chase Sherman. Una sfida breve ma intensa che si è risolta subito nel primo round grazie alla potenza di Collier.
Dopo aver preso il centro dell’ottagono con un ottimo pugilato, il fighter del Missouri ha proiettato il suo avversario a terra e poi è riuscito a prendergli la schiena dopo averlo stordito con un pesante ground and pound. Da quella posizione lo ha sottomesso infine con una rear naked choke da manuale che ha chiuso la contesa.
Voto 7 per un Collier duro e senza fronzoli. Voto 4 invece per uno Sherman alla sua terza sconfitta consecutiva.
Ed ora il main event. Uno di fronte all’altro un fighter in netta ascesa nei pesi piuma come Giga Chikadze e un guerriero dell’ottagono a caccia di riscatto dopo la battaglia persa un anno fa contro Max Holloway come Calvin Kattar.
Al pronti via è stato subito il favorito Chikadze a prendersi i riflettori, poi però il primo colpo di scena: Chikadze infatti, dopo una serie di combinazioni come al solito virtuose, ha perso l’equilibrio su un tentativo di high kick ed è stato proiettato da Kattar che sembrava così aver rivelato il suo gameplan, ovvero costringere il georgiano in un terreno a lui poco gradito come il suolo.
E invece no. Dopo un primo round a terra più che positivo, Kattar si è ripetuto anche nel secondo sorprendendo Chikadze sul piano dello striking e mettendolo in difficoltà come mai successo nella sua carriera in UFC.
Merito di una prestazione tutta cuore da parte del 33enne americano, il quale ha risposto colpo su colpo anche nella terza e quarta ripresa, imponendosi incredibilmente nel confronto in piedi al cospetto di un avversario fra i più tecnici dell’intero roster UFC.
Un match durissimo per entrambi culminato con un epilogo finale nell’ultimo round che ha suggellato in maniera definitiva l’incredibile impresa di Kattar.
Vittoria per decisione unanime e voto 10 per “The Boston Finisher” Calvin Kattar. Voto 7 invece per un Chikadze apparso per una volta più umano di fronte ad un rivale di assoluto valore.
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Info sull'autore
35 anni, Responsabile editoriale di TuttoMMA. La scrittura e gli sport da combattimento sono arti sublimi. Poter fondere entrambe è la mia più grande passione.