Bellator, Fitch: “MMA ormai come il wrestling, chi me lo fa fare a continuare?”

Bellator, Fitch: “MMA ormai come il wrestling, chi me lo fa fare a continuare?”

4 Aprile 2020 0 Di Redazione

Intervistato dai microfoni di MMA Junkie, il fighter Bellator – nonché ex title contender UFC – John Fitch non le ha certo mandate a dire, tra piani futuri per il suo ritorno e, soprattutto, situazione delle MMA attuali.

Sì perché il forte atleta statunitense, dal canto proprio, ha specificato come le Mixed Martial Arts attuali abbiano preso una piega decisamente volta allo spettacolo abbandonando i canoni di sport a cui si erano radicate nel corso degli anni passati. Una situazione, questa, che non sta bene all’ex NCAA Division 1.

Ho pensato al lungo al ritiro, perché il corpo viene maltrattato ma i soldi non ci sono. Ho fatto questo per 17 anni, e le MMA non sono lo sport che pensavo potessero diventare. Non è più neanche sport, in realtà. Sono come il pro-wrestling, ma senza il risultato pre-determinato. Non sai quando combatterai, se combatterai o se sarà un buon match. Non c’è meritocrazia, è tutto basato sull’intrattenimento. Gli interessa mettere in piedi soltanto uno show. Non è sport, ed è una cosa frustrante con cui fare i conti. Ho dei bambini adesso, per cui se i match non sono allettanti non ha senso farlo. Ci sono altri lavori che puoi fare senza subire danni al cervello. Per cui, faccio tutto ciò da così tanto tempo che se il mio prossimo incontro non sarà un match titolato o almeno una title eliminator non ha davvero senso continuare. Mi offrissero qualcosa di più rispetto a quanto prendo adesso per contratto – economicamente parlando, ndr – combatterei chiunque. Ma, in caso contrario, accetterei soltanto title shot o title eliminator.

Stanchezza e frustrazione nelle parole di Fitch, impossibile da biasimare a tratti anche se, forse, anacronistico con le logiche sportive che il professionismo richiede dove l’immagine e l’apparenza, bisogna accettarlo, contano tanto quanto l’aspetto agonistico ballando su una sottile linea che vede spesso l’una superare l’altra in fatto di priorità.