Cerrone: “Ferito dalla sconfitta con McGregor, ma fiero di me come fighter e padre”
30 Aprile 2020 3 Di Giuseppe AlbiMcGregor – Chiudete gli occhi e contate fino a 40. Un lasso di tempo relativamente breve. Nella gabbia però sono sufficienti per fare tante cose, compreso sprofondare in un abisso dal quale, a volte, è difficile riemergere.
E’ quanto successo a Donald Cerrone lo scorso gennaio, vittima in 40 secondi appunto, di una delle sconfitte più cocenti della sua carriera.
Il cowboy aveva impiegato una vita intera ad arrivare ad un match così importante come quello contro Conor McGregor. Anni e anni di sacrifici sfumati in poco meno di un minuto. Una mazzata tremenda in uno dei momenti cruciali del suo percorso in UFC.
Ora però il tempo dei rimpianti sembra essere finito. Le autoflagellazioni fisiche e mentali infatti hanno lasciato spazio a nuove motivazioni che hanno come orizzonte il super match contro Anthony Pettis in programma il 9 maggio.
Un giorno marchiato da Cerrone con il classico cerchietto rosso sul calendario, come raccontato dallo stesso fighter durante un’intervista a MMA Fighting:
“Il mio cuore è ancora ferito dopo la sconfitta contro McGregor, ma non posso soffermarmi solo su questa cosa. Ho avuto il mio momento, ho combattuto con uno dei migliori e sono orgoglioso. Sono orgoglioso di quello che sono diventato in questo sport. Sono orgoglioso di essere padre. È questo quello che faccio. Dò speranza alla gente e continuo a combattere. È questo il mio modo di essere. Mi ero preso alcune settimane di pausa ed avevo in mente di tornare a combattere a giugno o a luglio. Poi mi hanno chiamato per combattere a maggio e mi sono detto: perché no? E’ il mio mondo quello di combattere con poco preavviso. Mentalmente sono il più forte. Mi sento bene, sono affamato, quindi sono pronto ad uscire lì fuori e combattere”.
Quello fra Cerrone e Pettis è uno dei tanti match equilibrati previsti per UFC 249. I due si sono già affrontati nel 2013 e a vincere fu Pettis per ko alla prima ripresa.
Ora, a distanza di sette anni, il cowboy ha l’occasione di riscattare quella sconfitta e raddrizzare soprattutto un percorso che, a 37 anni e con tre battute d’arresto consecutive, si è fatto molto pericolante.
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Info sull'autore
35 anni, Responsabile editoriale di TuttoMMA. La scrittura e gli sport da combattimento sono arti sublimi. Poter fondere entrambe è la mia più grande passione.
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