Adesanya sulle critiche per UFC 248: “Io ero lì per combattere, Romero no. E’ un idiota”

Adesanya sulle critiche per UFC 248: “Io ero lì per combattere, Romero no. E’ un idiota”

4 Maggio 2020 0 Di Giuseppe Albi

Lo scorso 7 marzo durante il match clou di UFC 248 fra Israel Adesanya e Yoel Romero tutto l’hype che vibrava nell’aria nei giorni precedenti si è sgretolato come neve al sole dopo cinque round di pura noia.

I fischi arrivati all’indirizzo di entrambi subito dopo il verdetto hanno fatto da apripista a tutta una serie di critiche anche nei giorni successivi al match. Un affronto che a un lottatore orgoglioso come Israel Adesanya non è mai andato giù e a testiminarlo è il fatto che, anche a distanza di mesi, la sua mente ritorni sempre inevitabilmente a quegli istanti.

Adesanya ha voluto così ribadire una volta per tutte come sono andate le cose durante un’intervista con MMA Fighting. Una versione ovviamente personale e soggettiva, ma che ha comunque contribuito a fare luce su alcuni dettagli tecnici del match di UFC 248.

Io ero lì per combattere. La mia tattica era attaccare, sondare il terreno, essere intelligente. Romero ha avuto una grande occasione quando mi ha dato un pugno sul bulbo oculare che me lo ha fatto schizzare praticamente sul retro del cranio. Quella era la sua occasione. Chiunque poteva capire che avevo accusato il colpo, ma lui è rimasto fermo per due minuti. Questa è la dimostrazione che non voleva combattere. Sperava che avrei fatto lo stesso errore due volte. Ma io non commetto mai lo stesso errore due volte.

Dopo aver assorbito il miglior colpo di Romero, Adesanya ha modificato il suo gameplan. Cosa che invece il cubano non avrebbe fatto.

“Ho pensato che dovevo essere più intelligente su come entrare nell’azione successiva. Dovevo spostarmi lateralmente prima di attaccare, o assicurarmi di avere i piedi nel punto giusto prima di colpire, ma lui invece è rimasto sempre lì. Guardate per esempio Anderson Silva quando mi ha colpito nel nostro match. Ad un tratto, dopo quel colpo, ho iniziato a vederne due di Anderson. E lui in quel momento ne ha approfittato pressandomi come deve fare un vero combattente. Ma un ragazzo invece che ti colpisce per primo e poi rimane lì senza fare niente invece è un idiota. E’ rimasto lì ad aspettare che io facessi qualcosa. È stato un comportamento totalmente stupido da parte sua”.