UFC, quando Tony Ferguson perse contro Danny Castillo (ma non secondo i giudici)

UFC, quando Tony Ferguson perse contro Danny Castillo (ma non secondo i giudici)

7 Maggio 2020 0 Di Giuseppe Albi

UFC – Nel mondo delle MMA c’è un vecchio adagio che recita: “Mai lasciare il verdetto nelle mani dei giudici”.

In uno sport tremendamente ricco di sfumature come le mixed martial arts infatti se non c’è il KO o la finalizzazione a decretare in maniera indiscutibile un match, a volte si può assistere a risultati del tutto inaspettati.

La storia d’altronde ne è piena di esempi del genere e spesso ha portato alcuni lottatori a dei veri e propri bivi nella loro carriera. Prendiamo per esempio Tony Ferguson, il protagonista insieme a Justin Gaethje, dell’attesissimo main event di UFC 249.

El Cucuy si è ritrovato nell’agosto del 2014 in uno degli episodi più controversi della storia UFC. Una vittoria per split decision contro Danny Castillo che viene considerata da molti alquanto discutibile, ma che gli ha spianato di fatto la strada per quel cammino vincente giunto fino ai nostri giorni.

Prima di iniziare con l’analisi facciamo però una doverosa premessa: in questo articolo non leggerete mai che Tony Ferguson non ha meritato di stare nella posizione in cui è oggi. I successivi nove incontri vinti d’altronde potrebbero smentire ogni tesi. Al contrario si vuole dimostrare come, da un match sostanzialmente negativo (tranne che nel punteggio), ne sia nata una delle carriere più vincenti dell’ultimo periodo.

Ferguson arrivò al match con Castillo in una fase in cui non era ancora la macchina letale di oggi. Il suo stile tuttavia era già parzialmente intuibile. Nel primo round e nella parte iniziale del secondo così El Cucuy si mise in mostra con un’incredibile quantità di colpi e con una grande fantasia di esecuzione. Poi però arrivò il colpo di scena: in una delle classiche sequenze in cui Ferguson comincia a scambiare a viso aperto (errore, questo sì, che si è portato con sé fino ai giorni nostri) Castillo riuscì a ribaltare le sorti del match sfruttando il suo ottimo counting striking.

Il match si spostò così a terra dove Ferguson, che ancora non era l’abile finalizzatore di oggi, fu costretto a subire la pressione dell’avversario. Il resto della contesa seguì più o meno lo stesso copione e nessuno dei due riescì ad imporsi in maniera netta. Due giudici premiarono Ferguson 29-28, un altro diede la vittoria a Castillo sempre per 29-28.

Lasciando da parte la prima ripresa nettamente in favore di Ferguson, sarebbe bastato che qualcosa fosse andato storto nel secondo o nel terzo round e oggi probabilmente avremmo assistito ad un futuro diverso. O forse no, perché in fondo se è vero che il destino è già tracciato per tutti, la strada sarebbe stata comunque vincente. Magari più tortuosa o diversa, ma quasi sicuramente orientata verso l‘olimpo dei pesi leggeri UFC dove oggi Tony Ferguson combatte per conquistare il trono.