UFC, Zalal: “Coi soldi guadagnati coi match aiuto famiglie bisognose in Marocco”

UFC – Come la maggior parte del resto del mondo, il Marocco è stato duramente colpito dalla pandemia di COVID-19. Tuttavia, la situazione è più grave di quella che si sta vivendo negli Stati Uniti, secondo il peso piuma UFC Youssef Zalal.

Nato nel paese dell’Africa nord-occidentale, Zalal (8-2 MMA, 1-0 UFC) risiede attualmente negli USA. Gran parte della sua famiglia, tuttavia, è ancora in Marocco. Rimanendo in contatto quotidiano con i suoi cari, Zalal ha sentito in prima persona le difficoltà che i marocchini hanno incontrato durante questi tempi difficili.

“È molto diverso da qui”, ha detto Zalal a MMA Junkie. “La mia famiglia laggiù – non puoi uscire. (Alle) sei o sette, se sei uscito e gli agenti di polizia ti catturano, in pratica andrai in galera. Non c’è da scherzare”.

“Il cibo e l’occupazione sono scarsi laggiù. Solo il 30% delle persone ha un lavoro. Le persone non riescono davvero a guadagnare denaro e sopravvivere. È molto difficile là fuori e molto diverso”.

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Zalal riconosce il privilegio che ha come atleta professionista in UFC. Sperando di combattere la carenza di cibo per le famiglie marocchine, Zalal ha avviato una pagina GoFundMe. La campagna è stata istituita per raccogliere fondi per pacchi di assistenza che sarebbero stati acquistati e inviati direttamente alle famiglie in Marocco.

“Posso usare la mia fama qui per ricevere soldi e farli andare là“, ha detto Zalal. “Questa è una grande cosa che volevo fare. Ho pensato che fosse un ottimo momento per avviarlo”.

L’obiettivo di Zalal è fissato a $ 3.000, che alimenterebbe circa 60 famiglie per lo stesso periodo di tempo.

“Abbiamo già aiutato 20 persone“, ha detto Zalal. “Mio cugino mi ha inviato un elenco di ciò che hanno. Hanno il couscous. Hanno il tè. Hanno zucchero. Hanno del miele. Hanno uova, farina, pasta, latte – tutto ciò che può servire. È lì. Sono 60 dollari a pacco. La borsa viene spedita e nutre da quattro a sei famiglie per tre settimane, forse meno a volte. Dipende da come mangiano”.

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