UFC, Matt Hughes ricorda il suo incidente: “Ora sono finalmente rinato”

UFC, Matt Hughes ricorda il suo incidente: “Ora sono finalmente rinato”

17 Giugno 2020 0 Di Giuseppe Albi

UFC – Quando si osservano i lottatori darsi battaglia nella gabbia si ha quasi l’impressione di trovarsi di fronte degli esseri immortali. Un simposio di super uomini capaci di spingere all’estremo il proprio corpo pur di portare a compimento quell’istino primordiale innato in ogni essere umano: risultare più forte del proprio rivale.

Eppure, quando i riflettori si spengono e si esce dalla gabbia, quello che si nasconde nella vita di ogni fighter è l’esatta copia delle paure e delle fragilità che viviamo tutti ogni giorno: un filo sottilissimo che ci tiene in sospeso e che può spezzarsi in qualsiasi momento anche contro la nostra volontà.

Il 16 giugno del 2017 Matt Hughes ha provato sulla propria pelle quanto tutto questo sia drammaticamente vero rimanendo in un limbo fra la vita e la morte dopo che con il suo veicolo fu travolto da un treno nelle campagne dell’Illinois. Un incidente bruttissimo che lo costrinse al coma per un mese. Poi il risveglio e quel filo divenuto sottilissimo che nuovamente torna a ispessirsi nonostante le conseguenze siano state devastanti.

Da una parte la riabilitazione per imparare nuovamente a deambulare e a compiere tutti quei movimenti basilari per rendersi autosufficiente. Dall’altra la convivenza con gli aspetti psicologici che una situazione del genere può creare ad un uomo abituato a scolpire con il proprio corpo imprese rimaste nella storia delle Mixed Martials Arts e di UFC.

A distanza di tre anni l’ex campione UFC è tornato a parlare della vicenda sul suo profilo Instagram e lo ha fatto raccontando di come la sua vita sia cambiata più volte. Un percorso di speranza e di redenzione che lo ha portato, oggi, a sentirsi un uomo rinato e che può essere sicuramente d’ispirazione per tutti.

Queste le sue parole:

“Circa un anno dopo il mio incidente ho cominciato a compatirmi. Non notavo grandi miglioramenti. Ero depresso, mi sentivo un peso, mi sentivo inutile e pregavo che Dio mi prendesse con lui. L’anno scorso invece è stato come un risveglio. Ho acquisito una nuova mentalità e mi sono posto degli obiettivi. Come atleta pensavo di conoscere bene il mio corpo. Mi sono reso conto invece di non sapere nulla di come funziona il cervello. Ho ancora molta strada da fare e ci sono ancora dei giorni in cui divento estremamente triste. Mi ripeto però che non devo accettare questa situazione. E’ un messaggio che rivolgo a tutti. Se ti prendi cura di qualcuno con una lesione cerebrale, per favore sii paziente. Se hai una lesione cerebrale, chiedi aiuto immediatamente e attieniti alla terapia. Cerca di circondarti di persone che ti supportino. Consulta uno specialista per aiutarti nei momenti difficili. Rimuovi le persone negative e quanto più stress possibile dalla tua vita. Una lesione celebrale non si risolverà da sola col tempo. Devi metterti alla prova ogni giorno. Spingi il tuo corpo oltre ciò che pensi sia possibile”.

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