Inside the Injury: Drakkar Klose ha simulato l’infortunio dopo la spinta di Stephens?

Inside the Injury: Drakkar Klose ha simulato l’infortunio dopo la spinta di Stephens?

21 Aprile 2021 1 Di Ernesto Piane

L’annullamento del Co-Main event di sabato scorso tra Jeremy Stephens e Drakkar Klose ha fatto molto discutere i social e le testate giornalistiche.

Il problema sarebbe scaturito durante il face-off, quando Jeremy Stephens, durante il confronto che aveva portato i due a pochi millimetri l’uno dall’altro, ha dato un violento spintone all’avversario. Situazione mal gestita dagli addetti ai lavori e criticata da Dana White.

Poche ore dopo arriva sui social questo post dai profili di Drakkar Klose, che annuncia il suo ritiro dal match per i danni provocati da quella violenta spinta.

Ogni appassionato, compreso il sottoscritto, che attendeva quel match è rimasto amareggiato e decisamente incredulo. Come può una spinta del genere, una delle tante che negli anni sono volate tra fighters, arrecare danni così gravi da far saltare il match?

Reduci dal controverso match Aljamain Sterling vs Petr Yan e le numerose accuse di simulazione ai danni dell’atleta americano. Anche in questa situazione l’opinione dei fan non si è fatta attendere e Drakkar Klose è stato subito accusato di aver simulato e di essersi inventato problemi di salute inesistenti.

Dopo le accuse, il Team di Klose ha rilasciato tramite Ariel Helwani, una lettera del pronto soccorso di Las Vegas, dove vi era scritta la diagnosi di dimissione: stiramento cervicale (quello che comunemente conosciamo come “colpo di frusta”) e concussione cerebrale. Questo non ha fatto che inasprire ancora di più le critiche.

 

Ebbene, per me Drakkar Klose è stato sincero e vi spiego subito il motivo.

Nel post su Instagram che vedete qua sopra, ha descritto molto bene tutti i suoi sintomi, che del resto sono molto comuni a questo tipo di traumi e in teoria “facilmente simulabili” come: mal di testa, rigidità del collo, nausea e vomito. Tuttavia c’è un dettaglio che cambia tutto e che non è proprio così comune nei “colpi di frusta”: la fotofobia, ovvero l’estrema sensibilità alla luce.

Drakkar scrive: “l’unico sollievo per me era stare in una stanza buia”. Questo sintomo, infatti, collega lo stiramento della colonna cervicale ad una lesione specifica e solo chi ha un’ottima conoscenza anatomica potrebbe simularlo e mentire.

Si tratta della Nevralgia di Arnold, o nevralgia del nervo occipitale, le cui radici nervose fuoriescono ai lati della colonna cervicale tra C1 e C2. Queste possono essere stirate da traumi bruschi o compresse dalle strutture circostanti, infiammandosi. Sono la causa di intenso mal di testa e, per associazioni con il nervo trigemino, a volte possono coinvolgere l’occhio dando, appunto, fotofobia.

Questi traumi sono simili a quelli scaturiti dai tamponamenti in auto, dove il collo prende angolazioni innaturali e improvvise andando a stirare le strutture cervicali. A volte è proprio la muscolatura del trapezio a danneggiarsi che determina una contrattura che va a comprimere questo nervo, causando la sintomatologia.

Cosa succede adesso?

La prognosi il più delle volte è positiva. Sono sicuro che con il giusto riposo ed un percorso fisioterapico specifico Drakkar Klose sarà come nuovo anche in meno di un mese. Qualora non trovasse giovamento, potrebbe affidarsi ad un neuroradiologo interventista per andare, ad esempio, ad infiltrare in profondità il nervo infiammato e agire direttamente sul problema.

 

A cura di Ernesto Piane