UFC Vegas 26 Rodriguez vs Waterson: The Good, The Bad and The Ugly

UFC Vegas 26 Rodriguez vs Waterson: The Good, The Bad and The Ugly

9 Maggio 2021 0 Di Giuseppe Albi

Nuovo appuntamento con “The Good, The Bad and The Ugly”, la rubrica che analizza i momenti migliori, i più cattivi (sportivamente parlando) e i più brutti dell’ultima card UFC.

Questa volta passiamo in rassegna UFC Vegas 26 Rodriguez vs Waterson. Siete pronti? Partiamo!

THE GOOD – Gillespie vs Ferreira + Waterson vs Rodriguez

Più candidati per il premio di miglior momento dell’ultima serata UFC. Non sapendo scegliere, li esaltiamo tutti, andando così a soddisfare più categorie di appassionati. Come quelli del jiu jitsu e del grappling per esempio, i quali devono aver goduto e non poco durante il match fra Gregor Gillespie e Diego Ferreira. Una serie di scambi al suolo degni dei migliori tornei di submission con l’aggiunta di colpi così duri da riecheggiare in tutta l’arena.

Il secondo momento stilisticamente migliore della card è stato sicuramente il confronto fra Michelle Waterson e Marina Rodriguez. Cinque round frizzanti dove entrambe ci hanno dato l’impressione di poter mettere fine alla contesa in qualsiasi momento. Combinazioni sublimi, scambi feroci, cardio da vendere: chi dice che i match femminili sono noiosi merita di ritrovarsi improvvisamente seduto in prima fila in una gara provinciale di curling.

THE BAD – Alex Morono

È arrivato al match in short notice e, diciamolo apertamente, nessuno lo ha preso tanto in considerazione perché tutti volevamo vedere Donald Cerrone vs Diego Sanchez. E invece Alex Morono ha saputo prendersi la scena con una partenza lampo che ha sorpreso il cowboy. Un’aggressività spaventosa che ha fatto sembrare Cerrone quasi un principiante. La scena finale poi con Marc Goddard che interviene per placare la sua furia fa, di Alex Morono, il vero cattivo di UFC Vegas 26.

THE UGLY – Marcos Rogerio de Lima vs Maurice Greene

Fatichiamo a trovare qualcosa di brutto dell’ultima card. Forse l’unico match davvero monotono è stato proprio quello fra questi due big man. Anzi, senza il forse, perché Marcos Rogerio de Lima e Maurice Greene hanno fatto davvero ben poco per meritarsi la nostra attenzione. Tre round a ritmi lenti e con pochi acuti. Se è vero che dai pesi massimi non c’è da aspettarsi tanta azione, è altresì vero che uno sforzo in più, a questi livelli, sarebbe gradito (anche nelle fasi di riscaldamento…)