UFC 259: The Good, The Bad and The Ugly
7 Marzo 2021 5 Di Giuseppe AlbiCon ancora negli occhi le immagini di quanto successo a UFC 259 è arrivato il momento di analizzare a mente fredda tre situazioni che rientrano di diritto nella nostra rubrica denominata “The Good, The Bad and The Ugly”.
Il nome non è casuale, perché contrariamente a quanto facciamo con le pagelle, in questo format andiamo a selezionare i momenti migliori, i più cattivi (sportivamente parlando) e i più brutti dell’ultima card.
E allora siete pronti? Partiamo!
THE GOOD – Il controllo a terra di Jan Blachowicz e Islam Makhachev
Lottare a terra è un’arte soave. Farlo riuscendo a dominare in un contesto come le MMA è, al giorno d’oggi, un elemento sempre più fondamentale. Jan Blachowicz e Islam Makhachev lo hanno dimostrato riuscendo a vincere i rispettivi incontri. Le qualità del daghestano le conoscevamo. Gli anni trascorsi sotto la guida del leggendario Abdulmanap Nurmagomedov e a lottare fianco a fianco con Khabib hanno dato a questo ragazzo tutte le skills per essere una seria minaccia nei pesi leggeri. La categoria, lo sappiamo, è pregna di talenti, ma Makhachev con le sue caratteristiche può rappresentare davvero un problema per i top contender. Fronte lotta a terra decisivo anche per Jan Blachowicz che è riuscito a sconfiggere Israel Adesanya spostando di livello il match dal quarto round in poi. Una volta portato l’avversario al suolo infatti il polacco è riuscito a convincere in maniera decisiva i giudici mantenendo la posizione e mettendo pressione. Una ricetta vincente che gli ha permesso di conservare il titolo. Chapeau per entrambi.
THE BAD – Amanda Nunes, la “cattiva” dal cuore tenero
Diciamolo chiaramente: ritrovarsi di fronte Amanda Nunes in un ottagono non deve essere un’esperienza delle più rilassanti. Quando la leonessa attacca d’altronde c’è veramente poco da fare e la striscia impressionante di avversarie cadute sotto i suoi colpi sono lì a testimoniarlo, così come la ferocia che trasuda dal suo sguardo. Eppure anche i “cattivi” (sempre sportivamente parlando) possono rivelare un lato umano. Subito dopo la mattanza inflitta a Megan Anderson infatti la Nunes ha festeggiato la vittoria con la compagna Nina Ansaroff e la loro figlia. Come a dire: cattiva sì, ma solo quando si combatte.
THE UGLY – Petr Yan e il suo allegro angolo
Di brutto in una card come UFC 259 oggettivamente c’è poco. Fortunatamente (o sfortunatamente) ci hanno pensato Petr Yan e i suoi coach a darci del materiale per questa rubrica. Il russo ha perso in un sol colpo incontro e cintura dei pesi gallo UFC per colpa di una ginocchiata illegale scagliata a Aljamain Sterling quando sembrava essere in pieno controllo della sfida. Una manovra suggerita, a quanto pare, dagli uomini al suo angolo, i quali sono rimasti sbigottiti al momento dell’interruzione. Non quanto noi però, o quanto il povero Sterling che, alla fine della contesa, ha ondeggiato in un sottile e surreale limbo fra il trauma cranico, la delusione per aver vinto il titolo in quel modo e la felicità per essere il nuovo campione. Decisamente tutto molto brutto.
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Info sull'autore
35 anni, Responsabile editoriale di TuttoMMA. La scrittura e gli sport da combattimento sono arti sublimi. Poter fondere entrambe è la mia più grande passione.
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[…] la situazione per tutta la durata del match. Nel corso del quarto round ha però buttato via tutto il buono fatto fino allora, colpendo Sterling con una ginocchiata al volto mentre questi aveva chiaramente […]
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