Inside the Octagon UFC 263: l’analisi tecnica di Vettori vs Adesanya 2

Inside the Octagon UFC 263: l’analisi tecnica di Vettori vs Adesanya 2

9 Giugno 2021 1 Di Antonio Paleologo

Nella puntata di Inside The Octagon UFC 263 sul canale ufficiale Youtube di UFC, il giornalista John Gooden ha analizzato insieme all’ex fighter UFC e ora coach di MMA Din Thomas l’attesissimo main event per il titolo dei pesi medi UFC fra Marvin Vettori e Israel Adesanya.

Inizialmente i due hanno evidenziato e ricordato quanto il primo incontro fra i due, (vinto da Adesanya per split decision), fosse stato equilibrato e avesse lasciato parecchi dubbi e strascichi polemici sia da un lato che dall’altro. Thomas inoltre ha spiegato che: “Questo incontro assume una importanza particolare in quanto i due hanno delle palesi antipatie reciproche, e in quanto si conoscono particolarmente bene sia per essersi già scontrati, sia perchè da allora si sono sempre tenuti d’occhio a distanza, sapendo che probabilmente la resa dei conti sarebbe arrivata prima o dopo”.

I due conduttori hanno successivamente iniziato ad analizzare le caratteristiche tecniche dei due contendenti. “Da un lato abbiamo il Campione con la migliore difesa dai takedown della divisione, dall’altro Vettori con la migliore media di takedown effettuati, e di nuovo abbiamo Adesanya che è un cecchino e ti può colpire da varie angolazioni in modo fulmineo, ma Marvin ha la migliore striking defence della divisione dei pesi medi. Ci troviamo in questo perfetto equilibrio sulla carta e sembra che ognuno di loro vicendevolmente sia la Kriptonite per l’altro”. 

Din Thomas è inoltre convinto che stavolta vedremo un incontro completamente diverso dal primo, perchè i due fighter sono entrambi maturati moltissimo e perchè stavolta la posta in gioco è davvero alta. 

“Sappiamo che Marvin vorrà sfruttare le sue combinazioni accorciando la distanza, e Adesanya vorrà sicuramente tenersi al di fuori di quella linea di tiro, ed è una cosa che il campione fa molto bene, gestire la distanza grazie alla sua altezza/allungo, al foot-work e ai movimenti di testa. Marvin a sua volta dovrà lavorare bene sulla agilità di Adesanya, che cercherà di muoversi il più possibile nello spazio per non diventare mai un bersaglio statico, cercando di non farsi prendere le misure. Il campione cerca sempre di avere spazio dietro per entrare e uscire dal raggio di azione dei suoi avversari grazie ripetuti a passi indietro e avanti, o di lato”.

John Gooden ha poi incalzato il suo ospite chiedendo se aver incontrato Holland possa essere un vantaggio per Marvin. Thomas risponde che è stato un “blessing in disguise” (una benedizione sotto mentite spoglie, cioè ciò che inizialmente sembrava un male, diventa poi un grande vantaggio nda). Perchè Holland è un fighter molto simile come caratteristiche ad Adesanya, e batterlo in quel modo potrebbe avergli spianato la strada. Thomas ha anche apprezzato lo striking di Vettori che sia con Holland (all’inizio) che con Adesanya nel primo incontro, ha sempre cercato di accorciare la distanza per colpirlo senza paura soprattutto con il suo potente sinistro, e con buoni risultati, alternando attacchi a ottime posizioni di chiusura in difesa. Questo portava Adesanya e anche Holland spalle a rete e favoriva il controllo in clinch di Vettori.

Certamente i due commentatori convengono poi sul fatto che Adesanya è un assoluto maestro nello striking, dovuto anche alla enorme esperienza nella kickboxing, e dalla sua ha davvero una grande varietà di armi a sua disposizione. Anche i suoi movimenti dentro/fuori e laterali, o la grande flessibilità del busto, alla lunga tendono a frustrare i suoi avversari, inducendoli a scoprirsi e fare errori per cercare di colpirlo, ed è in quei frangenti che Adesanya diventa davvero pericoloso. Dall’altra Vettori è probabilmente il miglior wrestler della divisione, e dalla sua ha delle sequenze davvero notevoli, si posiziona di fronte al suo avversario, lo costringe spalle a rete e lo colpisce ripetutamente fino a quando decide di cambiare livello e portare a terra l’incontro con estrema facilità, come ha fatto più volte con Holland. 

Thomas ha poi continuato: ”L’importante è dare seguito ai takedown con un’azione proattiva, come G&P o submission, anche per ben impressionare i giudici, e per non sprecare troppe energie inutilmente”.

Infine Thomas parla della italianità di Marvin e della grande pressione che dà rappresentare il proprio paese, tuttavia dice che questo tipo di pressione sia assolutamente positiva per Vettori e sicuramente alle spalle avrà una nazione pronta a sostenerlo, e traccia un parallelo con ciò che Conor McGregor rappresentò per l’Irlanda e per la responsabilità che impone portare una bandiera sulle spalle.