Israel Adesanya, la storia di “The last Stylebender”

Israel Adesanya, la storia di “The last Stylebender”

12 Giugno 2021 0 Di Redazione

In attesa del main event di UFC 263, incontro che potrebbe avere portata epocale per la storia delle MMA italiane, ripercorriamo insieme la vita e la carriera del campione in carica dei pesi medi UFC, Israel Adesanya.

STORIA PERSONALE

Israel nasce a Lagos, Nigeria, il 22 Luglio 1989 da una famiglia benestante. Il padre è un imprenditore, la madre un’infermiera. All’età di 11 anni la sua famiglia si trasferisce in Nuova Zelanda con la speranza che il loro figlio possa ricevere un istruzione accettata nel mondo della cultura occidentale. Il periodo in Nuova Zelanda è contraddistinto da alti e bassi: all’inizio della sua nuova vita Israel incontra molte difficoltà nell’inserirsi in un ambiente scolastico e sociale che per la maggior parte è costituito da una comunità “bianca”.

Questo contesto ha ispirato uno dei simboli che lo contraddistinguono, il tatuaggio sul petto “BROKEN NATIVE”, ideato per rappresentare il suo sentimento di sradicamento dalla sua terra di origine. D’altro canto però la profonda e radicata tradizione neozelandese delle arti marziali ha contributo a far crescere l’amore di Israel per le discipline da combattimento.

Il soprannome “The Last Stylebender” ha origine invece dalla passione di Adesanya per uno show televisivo denominato “The Last Airbender”, ispirato al protagonista Aang che cerca di padroneggiare i quattro elementi per diventare l’umano più potente del pianeta. Un chiaro riferimento alle ambizioni di Adesanya di padroneggiare tutte le discipline delle arti marziali per diventare il migliore combattente di tutti i tempi.

INIZI NEGLI SPORT DA COMBATTIMENTO

Dopo un’adolescenza passata a praticare il Taekwondo, all’età di 18 anni Israel si avvicina al mondo della kickboxing in cui, grazie alle sue lunghe leve e la sua grande forza fisica, emergerà sin da subito come vero e proprio fenomeno. Possiede un incredibile record nella kickboxing di 75-5-1; ha vinto per ben tre volte il torneo neozelandese di kickboxing “King in the ring”, ed è l’unico atleta ad aver raggiunto questo traguardo nella lunga storia del torneo. Dopo una breve parentesi nella boxe, dove detiene un record di 5 vittorie e 1 sconfitta, Adesanya si avvicina alle arti marziali miste continuando la sua formazione anche nelle altre discipline. È recente per esempio la sua promozione a cintura viola di BJJ sotto la guida del leggendario André Galvao.

CARRIERA MMA E UFC

Dopo una sconfitta da amatore nel 2009 e una pausa di circa tre anni dalle MMA, Adesanya fa il suo ritorno da professionista alle arti marziali miste nel 2012 e inanella subito una serie mostruosa di 11 vittorie consecutive tutte per TKO, durante le quali sconfigge anche il veterano UFC Melvin Guillard.

Nel 2017 viene messo sotto contratto dalla promotion di Dana White, in cui debutterà il 21 Febbraio 2018 vincendo via TKO al secondo round contro Rob Wilkinson e ottenendo il riconoscimento di “Performance of the night”. Dopo la vittoria ai danni del nostro Marvin Vettori (via split decision) e quelle su Brad Tavares e Derek Brunson, che gli sono valse il secondo e terzo riconoscimento di “Performance of the night”, Israel nel main event di UFC 234 sconfigge (via unanimous decision) uno dei più grandi atleti di tutti i tempi di questa disciplina come Anderson Silva. Un successo che gli spalanca le porte per entrare definitivamente nell’élite di questo sport. Al termine del match ottiene anche per la prima volta il riconoscimento “Fight of the night “.

Il 13 Aprile 2019 Adesanya sconfigge, nel combattutissimo co-main event di UFC 236, Kelvin Gastelum (unanimous decision), compagno di allenamento di Vettori, vincendo il titolo ad interim dei pesi medi e ottenendo per la seconda volta il riconoscimento di “Fight of the night “. Per la prima volta Adesanya dimostra non solo di essere un grande striker, ma anche ottime doti di incassatore.

Successivamente al match con Gastelum, UFC decide di organizzare il match fra Adesanya e Whittaker per sancire il vero campione di categoria. Il tanto atteso incontro si tiene a Melbourne, Australia, il 6 Ottobre 2019 alla Marvel arena nel main event di UFC 243.

È la definitiva consacrazione di Adesanya che riesce a mettere KO Whittaker al secondo round conquistando l’ambita cintura. Alla fine dello stesso anno raggiunge un altro grandissimo traguardo venendo nominato “Fighter of the year”.

Dopo aver difeso il titolo contro Yoel Romero e Paulo Costa (Performance of the night), il nigeriano decide di sfidare il campione dei massimi leggeri Jan Blachowsky, per tentare di diventare double champ in due categorie di peso differenti. L’incontro si tiene il 6 Marzo 2021 ad UFC 259; Adesanya tuttavia incassa la sua prima sconfitta nelle MMA e in UFC perdendo per decisione unanime.

AVVICINAMENTO AL PROSSIMO INCONTRO

Nel main event del 12 giugno 2021 che si terrà alla Gila River Arena di Glendale, Arizona, Adesanya tornerà a difendere la cintura dei pesi medi contro Marvin “The Italian Dream” Vettori. Attualmente Adesanya detiene un record di 20 vittorie e 1 sconfitta, ed è considerato uno dei migliori striker di tutta la promotion grazie al suo background nella kickboxing e nel pugilato. Dotato di una postura sciolta e rilassata è abile nel colpire dalla lunga distanza con attacchi rapidi e violenti; pur non essendo avvezzo alla lotta a terra è riuscito a sviluppare nelle ultime fasi della carriera un’ottima difesa dai takedown. Una chiave di lettura attorno alla quale potrebbe decidersi il match. Ne è sicuro soprattutto Adesanya che, con la consueta arroganza e sicurezza, ci lascia queste parole con le quali descrive il suo avversario probabilmente più complicato mai affrontato e con le quali abbiamo deciso di calare il sipario sulla sua storia.

“Usman ci ha già dato dimostrazione di come funziona quando conosci il tuo avversaio, sai di averlo in tasca ancora prima di iniziare.  Lui (Vettori) si aggrappa ancora a quel ca**o di single leg e dorme orgoglioso della sconfitta contro di me. Pensa di più a quello che alle sue migliori vittorie. Ormai vivo nella sua testa, mi ci sono accampato dentro”.

Articolo realizzato da Edoardo Gori