Ariel Helwani accusa pesantemente i vertici UFC : ”Minacciano i fighter da sempre”

Ariel Helwani accusa pesantemente i vertici UFC : ”Minacciano i fighter da sempre”

1 Luglio 2021 0 Di Antonio Paleologo

La notizia di pochi giorni fa, in cui Dana White annunciava il match fra Derrick Lewis e Ciryl Gane per il titolo ad interim dei pesi massimi UFC, ha destato da subito non pochi dubbi, da parte di media e tifosi, riguardo ai sospetti giochi di potere che potrebbero celarsi dietro la trattativa.

Innanzitutto perché Francis Ngannou è detentore della cintura da appena tre mesi; in secondo luogo, poiché la ben nota polemica a distanza tra il campione e il presidente UFC Dana White, innescata dal rifiuto di The Predator di affrontare Lewis, aveva assunto toni troppo accesi e, talvolta, surreali.

Appresa la notizia, il manager di Ngannou, Marquel Martin ha dichiarato a Brett Okamoto di ESPN di essere sconcertato dalla decisione di Dana White, in quanto l’entourage del campione aveva comunicato chiaramente ai vertici UFC che Francis sarebbe stato pronto a combattere per settembre.

A supporto di quanto detto, Martin si era reso disponibile a mostrare alla stampa tutti i biglietti e le ricevute dei viaggi, già prenotati dal campione per il suo imminente ritorno negli USA, in vista del camp di allenamento per la prima difesa titolata.

Il giornalista Ariel Helwani ha confermato come tutto ciò sia una consuetudine piuttosto radicata, da parte dell’esecutivo UFC e in particolare da Hunter Campbell, nelle negoziazioni dei match. Minacciare di togliere il titolo o creare una cintura ad interim, è una costante ormai usuale nella promotion di Dana White.

“Riguardo alla news (match fra Lewis e Gane), rimarreste scioccati dalla frequenza con cui minacciano di spogliarti (del titolo). E mentre la maggior parte delle critiche è diretta verso Dana White, che dopotutto è il volto UFC, questo è di più il modus operandi di Hunter Campbell da quando ha preso il comando”, ha twittato Helwani.

Helwani ha successivamente spiegato: ”Per chi non lo sapesse, Campbell è il “Chief Business Officer” della UFC. Ha assunto questo ruolo poco dopo la vendita. Fa la maggior parte, se non tutti gli affari ormai da tempo. Alcuni lo amano, è molto più simile a Lorenzo (Fertitta, ex presidente UFC – Zuffa LLC nda) in quanto non è emotivo, ma minaccia molto spesso di spogliare i campioni del titolo. Campbell è l’Avvocato a cui spesso si riferisce Dana White. Non lo cita quasi mai per nome, non sono sicuro del perché, ma è molto più prezioso di un “semplice” avvocato per loro. In effetti direi che è la terza persona più importante in azienda dopo Ari Emanuel (CEO Endeavor nda) e Dana White stesso. Al momento Hunter Campbell fa tutti i grandi affari”.

Ed ancora: “Pensa a lui come il direttore generale se UFC fosse un team sportivo. Tuttavia lui non parla mai pubblicamente, ne deve spiegare le mosse come farebbe un buon General Manager di tanto in tanto. Comunque ad alcuni piace avere a che fare con lui, e questo fa proprio al caso suo, e i fan UFC non sanno tutto quello che succede dietro le quinte”.

Il giornalista è poi entrato più nel dettaglio, sottolineando come anche Stipe Miocic sia stato spesso oggetto di questo modus operandi da parte di UFC, nella persona dell’Avvocato Campbell. “Mi vengono in mente almeno 5 occasioni in cui hanno minacciato di togliere il titolo a Stipe in passato, e anche se alla fine non sono mai andati fino infondo, Stipe è stato colpito da questa “politica” più di chiunque altro”.

A quanto pare, UFC ha ripetutamente utilizzato un approccio “prendere o lasciare” durante le negoziazioni dei combattimenti, salvaguardando sempre di più l’aspetto economico, rispetto a quello umano o relativo ai rapporti coi fighter, specialmente dopo l’avvento di ESPN. Ciò era successo con GSP, con Jon Jones, con Miocic, fino a Francis Ngannou.

Probabilmente vedremo ancora queste prese di potere da parte della principale promotion di MMA che, a quanto pare, lascia poco spazio alle iniziative dei fighter, pretendendo una condotta da “Yes man” ma soprattutto molto aziendalista.