UFC 265, le pagelle: Gane è un cyborg venuto dal futuro. José Aldo is back!

UFC 265, le pagelle: Gane è un cyborg venuto dal futuro. José Aldo is back!

8 Agosto 2021 2 Di Giuseppe Albi

Luci e ombre al Toyota Center di Houston, teatro di UFC 265.

Un evento attesissimo nel quale abbiamo assistito a diverse debacle, ma anche a nuove conferme, soprattutto al vertice della divisione dei pesi massimi.

Match transitorio in apertura di main card. Song Yadong e Casey Kenney hanno dato vita infatti a tre round senza particolari sussulti. A gestire meglio la contesa è stato soprattutto il cinese, più preciso e concreto nelle fasi di striking. Un’attenzione metodica che gli è valsa la vittoria per split decision e la nostra sufficienza con un 6 in pagella. Molto più confusionario e con poca inventiva invece Kenney, il quale non è riuscito praticamente mai a creare offensive degne di nota. Voto 4 per lui.

Nella sfida successiva altro confronto con poche emozioni come quello fra Tecia Torres e Angela Hill. Si trattava di una rivincita dopo il primo match fra le due andato in scena nel 2015 e vinto dalla Torres. Anche questa volta la storia si è ripetuta, con la Torres capace di imporre il suo ritmo e aggiudicarsi la contesa per decisione unanime. Voto 6 per lei. Non va oltre il 4 invece Angela Hill, insolitamente sottotono e con poco volume di colpi rispetto a quanto ci aveva abituato nelle ultime uscite.

A scaldare il Toyota Center di Houston ci hanno pensato poi Michael Chiesa e Vicente Luque con un primo round esplosivo. Dopo un’iniziale fase di scambi in piedi Chiesa ha spostato il match a terra cercando una rear naked choke. Un tentativo sporcato da una posizione dalla schiena poco ottimale che ha permesso a Luque non solo di sopravvivere, ma anche di ribaltare il tutto con una D’Arce choke da manuale che ha costretto alla resa Chiesa. Vittoria importantissima e voto 7 per Luque che, con questo successo (il suo quarto consecutivo) manda un chiaro segnale ai vertici della divisione dei pesi welter. Voto 4 invece per Chiesa, sulla cui coscienza gravano diversi errori tecnici che gli sono costati il match.

Nel co-main event José Aldo ha risposto presente nella sfida contro Pedro Munhoz agguantando una vittoria per decisione unanime molto convincente. Una versione nuova di José Aldo, meno aggressiva rispetto al suo prime, ma più attenta rispetto alle recenti uscite nelle quali aveva palesato alcune fragilità preoccupanti.

Per questo appuntamento invece l’ex campione si è presentato tirato a lucido ed ha gestito il suo avversario con grande tecnica e intelligenza. Un José Aldo che non ha dominato o regalato spettacolo come faceva in passato, ma si è rivelato comunque molto pragmatico non sprecando praticamente nulla e chiudendo la contesa in crescendo, come dimostra anche la percentuale di colpi andati a segno nell’ultimo round vicina al 70%. Il chiaro segno di un adattamento studiato e voluto per continuare ad essere competitivo. Voto 7.5 dunque per il nuovo José Aldo. Voto 5 per Munhoz, il quale non ha trovato quasi mai il bandolo della matassa al cospetto di un avversario così esperto. Anzi, molto più che esperto, una vera leggenda, come lo ha definito con un tweet anche il suo ex rivale Conor McGregor.

Se con José Aldo abbiamo visto come un fighter della old school si sia dovuto adattare ad uno stile più cauto e tecnico per rimanere al passo coi tempi, nel main event con Ciryl Gane abbiamo assistito alla definitiva consacrazione di un atleta che rispecchia a pieno il concetto di fighter moderno.

Nella sua vittoria per TKO contro Derrick Lewis il francese ha mostrato infatti tutte le sue qualità facendo sembrare l’impegno quasi come normale amministrazione. Merito di un controllo del match praticamente perfetto grazie ad un footwoork dinamico, una stance elusiva e uno striking terribilmente efficace nelle distanze e in fase di colpitura. Un autentico capolavoro tecnico che gli è valso il titolo ad interim dei pesi massimi UFC ed il nostro 10 in pagella.

Nulla da fare invece per Derrick Lewis che, nonostante il tifo del pubblico di Houston, si è dovuto arrendere di fronte allo strapotere del suo avversario risultando quasi inerme come mai successo nella sua carriera. Voto 4 per lui.