UFC 268, le pagelle: Gaethje è il Dio della guerra. Verdetti incerti nei match titolati

UFC 268, le pagelle: Gaethje è il Dio della guerra. Verdetti incerti nei match titolati

7 Novembre 2021 0 Di Giuseppe Albi

Non abbiamo fatto in tempo a metabolizzare le emozioni di UFC 267 che già un altro memorabile evento si è materializzato sotto i nostri occhi infuocando una notte destinata a far discutere soprattutto per i verdetti dei due match titolati.

Nella sempre suggestiva cornice del Madison Square di New York ad aprire la main card con i fuochi d’artificio sono stati Michael Chandler e Justin Gaethje. Un super match che in una qualsiasi altra card sarebbe stato da main event, ma che in un evento come UFC 268 è stato confinato nei tre round. Un vero peccato vista l’intensità espressa nell’ottagono da tutti e due i contendenti.

Una guerra in piena regola che ha visto entrambi spingersi fino al limite in una sorte di trance agonistica votata al Dio dell’ultraviolenza. Uno spettacolo per gli occhi e soprattutto per lo spirito, quasi come se fosse un tributo alle innumerevoli battaglie che hanno avuto come teatro proprio il Madison Square Garden. Tre round di pura follia con scambi al veleno e colpi caricati alla massima potenza che hanno reso onore alle mixed martial arts in un tempio storicamente legato al pugilato.

Nella prima ripresa ad avere la meglio è stato probabilmente Chandler. Poi però dal secondo round Gaethje ha spostato incredibilmente ancora più su l’asticella piazzando un knockdown e mettendo più volte in difficoltà Chandler. Un andamento del match che ha convinto i giudici ad assegnargli la vittoria e la futura chance titolata (a questo punto meritata) .

Voto 9 alla durezza e all’aura combattiva a tratti irreale di Justin Gaethje. Voto 8 nonostante la sconfitta per Chandler. È vero, ha perso, ma quando si mettono in scena duelli del genere si viene comunque ricordati per sempre.

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Subito dopo è toccato a Shane Burgos e Billy Quarantillo continuare lo show. Dopo quanto fatto vedere da Gaethje e Chandler non era sicuramente facile mantenere gli stessi picchi emozionali, ma entrambi ci sono parzialmente riusciti con un match ad alto volume di colpi. Tre round divertenti che hanno visto prevalere per decisione unanime un convincente Shane Burgos.

Voto 7 per The Hurricane che si riscatta così dopo le due sconfitte consecutive subite contro Josh Emmett e Edson Barboza. Sufficienza e voto 6 invece per Quarantillo.

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La scalata verso i match titolati di UFC 268 è continuata poi con un altro incontro fra due selvaggi dell’ottagono come Frankie Edgar e Marlon Vera. Un ex campione a caccia di una nuova chance per tornare grande, contro un atleta più giovane e che si sta facendo un nome nella categoria dei pesi gallo UFC. A risolverla con un’autentica magia nel terzo round è stato Vera grazie ad un calcio frontale chirurgico al mento di Edgar che ha scritto la parola fine sull’incontro.

Voto 7 per Vera che continua così la sua scalata nei pesi gallo. Voto 5 per un Edgar sempre più in fase calante.

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Nel co-main event riflettori puntati sulla sfida valida per il titolo pesi paglia femminile fra Rose Namajunas e Weili Zhang. Una partita a scacchi nella quale entrambe hanno risposto colpo su colpo dividendosi la scena a fasi alterne.

Cinque round concitati e tiratissimi che hanno decretato una vittoria soffertissima per split decision per la campionessa Rose Namajunas. Una decisione dei giudici che tiene comunque aperto il dibattito visto che la Zhang a nostro avviso si è imposta in maniera netta in almeno due round (il primo e il terzo). Stesso discorso anche per la Namajunas che ha portato a casa il quarto e il quinto. Decisivo in tal senso il secondo round, quello che, con tutta probabilità, è stato il reale ago della bilancia del match. Motivo per cui ci sentiamo di dare un 7.5 in pagella per entrambe.

Ed ora il main event. Uno di fronte all’altro il campione dei pesi welter Kamaru Usman e lo sfidante Colby Covington. Una rivalità giunta al suo secondo atto dopo la prima affermazione di Usman per TKO nel dicembre del 2019.

Questa volta ne è venuta fuori una contesa molto più equilibrata. Merito soprattutto di un Covington indomabile che ha sorpreso tutti con una prestazione estremamente convincente.

Dopo aver tentato un clamoroso takedown nel primo round contro un atleta fin qui mai portato a terra da nessuno e dopo, soprattutto, essere andato giù nella seconda ripresa dopo due sinistri terribili di Usman, l’americano si è imposto nel terzo e quarto round grazie ad un cardio infinito e ad un ritmo asfissiante.

Un cambio di rotta clamoroso che ha trasformato gli ultimi cinque minuti del match in un vero e proprio dentro o fuori per entrambi gli atleti i quali si sono letteralmente dati battaglia fino alla fine.

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A strappare una sofferta vittoria è stato Usman, premiato dai giudici con un verdetto di decisione unanime. Un risultato anche in questo caso mointerpretabile, soprattutto per la seconda parte del match in crescendo di Covington.

In ogni caso voti alti per tutti e due i fighters che si meritano un bel 7.5 in pagella.