UFC Vegas 44, le pagelle: José Aldo immortale. Capolavori di Fiziev e Hill

UFC Vegas 44, le pagelle: José Aldo immortale. Capolavori di Fiziev e Hill

5 Dicembre 2021 0 Di Giuseppe Albi

Dopo una settimana di pausa le grandi arti marziali miste targate UFC sono tornate con un evento che ha confermato tutte le aspettative della vigilia in termini di spettacolarità.

In apertura di main card abbiamo assistito alla terza vittoria consecutiva di Alex Morono che si è imposto per decisione unanime contro Mickey Gall. Una sfida con pochi acuti e condotta per la maggior parte da Morono, il quale è riuscito a piazzare anche un knockdown nel primo round. Una prova senza infamia e senza lode, ma comunque solida quella mostrata dal fighter di Houston che si è portato a casa anche il nostro 6.5 in pagella.

Prestazione ancora una volta non sufficiente invece per Gall. Scaraventato nel mainstream dopo la vittoria mediatica ottenuta contro l’ex WWE CM Punk, non è riuscito praticamente mai a confermarsi in seguito in UFC contro avversari di maggiore caratura. Voto 3 per lui.

Nel match successivo c’è da mettere in archivio un’altra performance incredibile di Chris Curtis, autore del secondo upset clamoroso agguantato nel giro di 28 giorni.

Dopo aver inflitto un TKO a Phil Hawes nel giorno del suo esordio in UFC, “The Action Man” è riuscito a spegnere la luce anche al prospect Brendan Allen al termine di uno scambio brutale nel secondo round.

Una storia incredibile per un fighter che qualche mese fa era fuori dai radar e che ora invece è stato catapultato meritatamente sotto i riflettori a suon di finalizzazioni. Voto 8 per Curtis. Voto 4 invece per un irriconoscibile Allen.

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La terza sfida in programma nella main card vedeva il confronto fra due veterani dell’ottagono come Clay Guida e Leonardo Santos. Al pronti via è stato subito il brasiliano a prendere le redini della contesa con un middle kick al busto di Guida seguito da un furibondo tentativo di mettere fine alla contesa. Dopo ben 46 colpi significativi assorbiti però Guida è riuscito a sopravvivere alla tempesta e a chiudere incredibilmente in crescendo il primo round.

Un cuore fuori dall’ordinario quello di The Carpenter, il quale ha addirittura ribaltato tutto nel secondo round portando prima a terra uno sfinito Santos e poi finalizzandolo con una rear naked choke da manuale. Come se non bastasse ha dichiarato, durante l’intervista post match, che il suo anello UFC da Hall of Famer conquistato dopo la memorabile sfida contro Diego Sanchez sarà donato ad un’asta di beneficienza per la lotta contro il cancro. C’è da aggiungere altro? Voto 5 per Santos. Voto 9 per Clay Guida con tanto di disclaimer: The Carpenter is a wild man e la old school non muore mai!

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La grande serata all’UFC Apex di Las Vegas è proseguita poi con il pazzesco KO di Jamahal Hill nei confronti di Jimmy Crute.

Dopo la sconfitta pesante patita contro Paul Craig, l’americano aveva bisogno di un ritorno alla vittoria per non minare la sua scalata verso i piani alti della categoria dei massimi leggeri. E il riscatto è arrivato sottoforma di un gancio destro terribile che ha mandato al tappeto il suo avversario dopo soli 48 secondi del primo round. Un’azione semplicemente terrificante. Voto 8 per Hill. Voto 4 per Crute.

Confronto esaltante invece per i cultori della tecnica quello andato in scena nel co-main event fra Rafael Fiziev e Brad Riddell. Due ex compagni di team, due fighters completi sotto ogni aspetto del combattimento e con lo stesso record in carriera (10-1). Entrambi motivati dalla voglia di imporsi nella Top 10 della categoria dei pesi leggeri UFC. Con queste premesse c’era da aspettarsi una grande sfida e così di fatto è stato.

Dopo due round scanditi da una muay thai schermistica fatta di colpi precisi, combo ordinate e schivate spettacolari, nel terzo round è arrivato il colpo di scena grazie al chirurgico e letale spinning wheel kick di Fiziev che ha chiuso anzitempo i giochi.

Un’azione letale che ha condannato un Riddell che, fino a quel momento, stava disputando comunque un buon match. Voto 6.5 per lui. Voto 8 invece per un Fiziev sempre più con il piede sull’acceleratore nella corsa verso le posizioni che contano nel ranking dei pesi leggeri.

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Siamo arrivati con la nostra analisi come sempre al main event. L’attesa era tutta per la sfida al cardiopalma fra José Aldo e Rob Font.

Un matchup stilistico molto interessante che ha messo in evidenza sin dall’inizio un leitmotiv che si è protratto per l’intero arco della contesa: da una parte la velocità di Font, dall’altra la velenosa precisione di Aldo. Un connubio di forze che ha visto prevalere con il passare dei round il brasiliano, il quale nell’ultimo periodo sembra presentarsi agli appuntamenti sempre con l’aria di chi non ha più niente da perdere visto quanto già fatto in passato. E quando un uomo non ha niente da perdere, come si sa, diventa pericoloso. José Aldo ce lo ha dimostrato mettendo più volte knockdown un duro come Font e consolidando il tutto a terra con un jiu jitsu di posizione che ha sfiancato gradualmente il suo avversario fino agli istanti finali dell’ultimo round.

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Una prova da immortale quella di José Aldo, con tanti saluti a chi, con troppa fretta e poca competenza, lo ha definito bollito. Un errore da non fare mai quando si è al cospetto di un fighter che ha segnato un’epoca nelle categorie di peso più leggere delle mixed martial arts.

Le pagelle? Voto 6.5 per Font, che ha potuto testimoniare sulla sua pelle quanto appena descritto. Voto 9 per un José Aldo che proprio non vuole smettere di regalare emozioni.