Dana White spiega perché non ha consegnato la cintura a Francis Ngannou

Dana White spiega perché non ha consegnato la cintura a Francis Ngannou

27 Gennaio 2022 0 Di Redazione

Il gesto di Dana White di non consegnare la cintura al campione come da tradizione e di non presentarsi nemmeno in conferenza stampa subito dopo la vittoria di Francis Ngannou a UFC 270 ha fatto molto scalpore.

Il presidente UFC ne ha spiegato i motivi durante una sessione di Q&A con i fan su ESPN+.

“In realtà ho abbandonato il mio posto subito dopo il co-main event perché c’erano delle cose nel backstage di cui dovevo occuparmi. Qualcuno ha pensato che c’è stata una mancanza di rispetto nei confronti di Francis Ngannou. Ho visto Francis tutta la settimana, idioti. Gli ho stretto la mano, l’ho salutato. Per chiunque abbia pensato che ci sia stata una mancanza di rispetto nei confronti di Francis, voglio ricordare che non ero là fuori nemmeno per Michael Bisping quandò batté Luke Rockhold e diventò campione perché ero impegnato anche quella volta. Alla fine sono riuscito a mettergli la cintura in extremis correndo. Non avevo nemmeno la giacca, avevo solo la maglietta. Questa volta invece non ce l’ho fatta a mettere la cintura a Francis. C’è stata solo una volta in cui ho abbandonato il mio posto dopo un match e l’ho chiarito, mi sono presentato alla conferenza stampa e ho detto perché me ne ero andato. È stato ad Abu Dhabi quando Anderson Silva combattè contro Demian Maia. Comunque tornando al match, penso che il main event dei pesi massimi sia stato uno shock. Credo che nessuno si aspettasse di vedere Francis entrare lì dentro e lottare a terra. Sono rimasto molto sorpreso. È stato geniale per lui lavorare sul wrestling. Non lo so per certo, ma vi garantisco che Ciryl Gane non si è proprio allenato nel wrestling nella preparazione di questo combattimento. Quindi per Francis entrare nella gabbia e impostare quel gameplan è stato geniale. Per quanto riguarda il futuro penso che un altro grande combattimento, se sarà possibile farlo, sarà quello fra Francis Ngannou e Jon Jones”.