UFC 275, le pagelle: Shevchenko di misura. Teixeira vs Prochazka leggendario

UFC 275, le pagelle: Shevchenko di misura. Teixeira vs Prochazka leggendario

12 Giugno 2022 0 Di Giuseppe Albi

Spettacolo a profusione in quel di Singapore per l’attesissimo evento UFC 275.

Main card subito accesissima con una rapida finalizzazione al primo round. Il protagonista è stato Jack Della Maddalena che è riuscito ad avere la meglio su Ramazan Emeev.

Una prova in crescendo quella di Della Maddalena che, dopo essere sopravvissuto alla tempesta iniziale generata dai tentativi di submission del suo avversario, ha clamorosamente ribaltato le sorti del match sul finire della prima ripresa scampando prima ad una velenosissima d’arce choke, e poi abbattendosi su Emeev con una combinazione violenta che ha costretto l’arbitro John Sharp a porre fine all’incontro.

12esima vittoria consecutiva (la seconda in UFC) e occhi puntati anche per il futuro su Jack Della Maddalena che si merita il nostro 7 in pagella. Voto 4.5 invece per Emeev.

Nel secondo match abbiamo assistito ad un incrocio solidissimo come quello fra Jake Matthews e Andre Fialho.

Un duello conclusosi al secondo round con un KO devastante da parte di Matthews, il quale ha dimostrato doti pugilistiche davvero eccelse.

Prestazione molto convincente quella del 27enne australiano che ha fatto vedere anche significativi miglioramenti nel suo percorso di crescita in UFC.

Voto 8 per lui. Voto 5 invece per Fialho.

Subito dopo si è entrati nella fase caldissima della main card con gli ultimi e attesissimi tre match della notte.

Il primo è stato quello fra Zhang Weili e Joanna Jedrzejczyk.

Dopo il primo match epico fra le due datato marzo 2020, la storia si è ripetuta con un’altra vittoria incredibile da parte della cinese che ha approfittato, sin dalle prime battute, della classica ruggine da ottagono dimostrata dalla sua avversaria.

La Jedrzejczyk è stata travolta infatti già al primo round dal ritmo travolgente della Zhang che ha poi completato la pratica nella seconda ripresa, quando ha tirato fuori dal cilindro uno spietato spinning backfist che ha messo fine all’incontro.

Vittoria legittima della Zhang che con questa nuova affermazione si è guadagnata anche la possibilità di sfidare la campionessa dei pesi paglia Carla Esparza. Voto 8 per lei.

Sconfitta e annuncio ufficiale di ritiro invece per Joanna Jedrzejczyk alla quale non diamo un voto per il match, ma uno univoco alla carriera: 9.

Nel co-main event ancora protagoniste le donne, questa volta con la sfida valida per il titolo dei pesi mosca femminile fra la campionessa Valentina Shevchenko e la sfidante Taila Santos.

Cinque round di fuoco nei quali la Shevchenko è stata messa terribilmente in difficoltà da un’avversaria decisa a non fare la parte della solita vittima sacrificale.

La Santos infatti è riuscita ad impensierire con coraggio la campionessa sin dalla prima ripresa, proiettandola al suolo e andando anche più volte vicina alla vittoria per rear naked choke.

Dall’altra però la Shevchenko ha dimostrato di essere la solita fuoriclasse limitando i danni nelle situazioni più difficili e ribaltando il tutto al minimo spiraglio.

Una campionessa completa in ogni singolo dettaglio del combattimento, dallo striking (nel quale eccelle in maniera strabordante), alla lotta (nella quale ha mostrato ancora una volta grandissime skills).

Con queste premesse, e con la grande prova offerta dalla Santos (seppur inficiata da due grosse tumefazioni allo zigomo e alla palpebra destra), non poteva che venir fuori un ottimo match, nel quale tuttavia ad uscire ancora una volta con le mani al cielo è stata la Shevchenko.

Una prova meno dominante del solito per “Bullet” ma comunque solidissima, al cospetto di un’avversaria di cui sentiremo ancora parlare in futuro.

I voti? 7.5 per entrambe.

Ed ora il main event, o meglio IL MAIN EVENT, scritto in maiuscolo, perché quanto andato in scena a Singapore è destinato ad entrare di diritto nella storia delle mixed martial arts.

Glover Teixeira e Jiri Prochazka hanno dato vita infatti ad una sfida epica, nella quale la natura umana si è fusa alla mitologia.

Un lupo contro un orso. Potrebbe essere questa la trasposizione metafisica alla quale abbiamo assistito nei cinque round più emozionanti dell’epoca moderna. Un mix di violenza (sportiva), dedizione, grinta e tecnica da mozzare il fiato.

Motivo per il quale non andremo a raccontare come si è svolto il tutto dal punto di vista tecnico perché più che altro si è trattato di un’opera teatrale, e un simile spettacolo deve essere visto con i propri occhi.

Un dramma con tanto di epilogo a sorpresa nel quale il lupo è riuscito a spuntarla sull’orso azzannandolo alla gola.

Un finale che, almeno per chi scrive, ha suscitato emozioni in continuo mutamento. Un finale da accettare e da non accettare allo stesso tempo. Perché se è vero che l’errore tecnico e strategico di Teixeira a 30 secondi dalla fine è da matita rossa, è altrettanto vero che, in quel contesto e con una posta in palio così alta, Prochazka ha ottenuto la vittoria così come tutti si auspicavano: con la forza.

Perché di pura forza si è trattato. E mandate pure al diavolo tutti quelli che sosterranno che Prochazka ha battuto Teixeira nel suo campo. Lì non c’è stato grappling, non c’è stato jiu jitsu. È stato un picco di forza, cuore e istinto in un preciso e decisivo momento. Un qualcosa di difficile da replicare in maniera identica in un’altra circostanza.

Rispondetegli in sostanza che quello è stato il finale, anzi UN finale. Uno dei tanti che si potevano e si potrebbero palesare. Perché la speranza sarebbe quella di vederne altri in futuro (e per quanto materializzatosi in quei cinque round le sceneggiature potrebbero davvero spaziare in tante direzioni).

Nell’attesa di scoprire se esisteranno dunque altri destini paralleli nei mondi del lupo e dell’orso, noi celebriamo con l’unico voto possibile in questi casi sia il nuovo campione dei massimi leggeri UFC Jiri Prochazka, sia il suo degno avversario Glover Teixeira… 10!