UFC Vegas 14, le pagelle: RDA vince ma non convince. Strikland e Williams, che KO!
15 Novembre 2020 0 Di RedazioneUFC – Una altra grande serata targata UFC è finita: ancora tante emozioni nella notte tra sabato 14 e domenica 15 novembre, con Paul Felder che non è riuscito nell’impresa di sovvertire i pronostici della vigilia cadendo per mano di Rafael Dos Anjos attraverso una split decision che non rende giustizia al brasiliano, capace di vincere ogni round mettendo magari meno volume di colpi rispetto a “The Irish Dragon” ma facendosi sentire decisamente di più soprattutto in termini di colpi significativi. Il ground game, invece, ci ha regalato un RDA vintage con tante transizioni che hanno reso giustizia alla gran cintura nera che è: unico neo, però, non aver finalizzato l’avversario né esserci andato neanche lontanamente vicino. Per cui voto 7 per Dos Anjos, 6 per la buona volontà al suo avversario.
Poco da dire, invece, su Khaos Williams contro Abdul Razak Alhassan: 30 secondi sono bastati allo sfavorito di giornata per stendere il ghanese con un diretto destro devastante. D’altronde lo aveva detto, il buon Khaos, di voler testare il mento dell’avversario. Così ha fatto: 8 per lui, 4 per Alhassan che dopo le vicessitudini legali che lo hanno coinvolto non sembra più quello pre-2018.
Pessimo, invece, il passo falso di Miranda Granger contro la modestissima Ashley Yoder, che nonostante commetta una vagonata di errori riesce nell’incredibile impresa di farne comunque meno della sua avversaria. Risultato? Tante occasioni perse dalla sua avversaria capitalizzate al massimo con ottime transizioni, cambio di postura e controllo a terra. La Granger pecca palesemente di immaturità, finendo giustamente sconfitta da una Yoder che sale ad 8-6 di record. Voto 6,5 per la Yoder, 5 per la Granger.
Sean Strikland, invece, è stato colui che ci ha fatto sobbalzare senza se e senza ma dal divano grazie ad una grande performance. Per farvela breve: arriva in short notice per dare un nuovo avversario allo stra-favorito e lanciatissimo Brendan Allen, che la settimana scorsa avrebbe dovuto affrontare Ian Heinisch (che affronterà Kelvin Gastelum tra qualche settimana) e che si trova un atleta che tendenzialmente faceva i welter fino a qualche tempo fa. Peccato però che Sean sia tutto meno che una vittima sacrificale: grandissimo controllo nel primo round, striking scolastico ma efficace e che fa mangiare ad Allen jab a tempesta e ottimi calci frontali. Nel senso round, poi, come uno squalo Strikland sente l’odore del sangue e ad 1:32 sconfigge per TKO lo straafavorito Allen. Voto 8 per il solidissimo Strickland, 4,5 per Allen che neanche prova a portare il match a terra – dati i fondamentali a lui più congeniali – e anzi si lascia prendere la schiena dall’avversario al primo round.
Sorpresa anche nel primo match della main card, con il nostro personalissimo fight of the night e Cory Mckenna che non si lascia intimorire dalla coetanea stellina in ascesa Kay Hansen vincendo per decisione unanime grazie ad un maggiore apporto in sede di volume di colpi e, soprattutto, ad un paio di guizzi che le hanno permesso di uscire dai tentativi di sottomissione della 21enne pupilla di Eddie Bravo. Attenzione: difficile parlare di demeriti di una o dell’altra fighter, il match era già alla vigilia e si è rivelato tirato: bravissima la Mckenna, che però dovrà migliorare per ambire ai vertici della divisione. Servirà più malizia, invece, alla Hansen per puntare a scalare i vertici dei ranking UFC. L’età, però, è dalla parte d’entrambe. 7 per la Mckenna, 6 per la Hansen i nostri voti.
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