Da Adesanya a Volkanovski. Focus su City Kickboxing, il team dei campioni
2 Luglio 2022 0 Di RedazioneSabato notte si svolgerà UFC 276, presso la T-Mobile Arena, in quel di Las Vegas, Nevada.
Due incontri titolati nel main e co-main event: Israel Adesanya (22-1) contro Jared Cannonier (15-5) per il titolo mondiale pesi medi, e Max Holloway (23-6) contro Alex Volkanovski (24-1) per la cintura dei pesi piuma, accompagnati da una card che sembra essere la principale candidata a diventare “evento dell’anno”.
I due campioni in carica e l’attuale numero 14 dei ranking pesi leggeri Brad Riddell, hanno svolto il camp di preparazione insieme presso la City Kickboxing MMA, con sede ad Auckland, Nuova Zelanda. La collaborazione, nonché solida amicizia, fra Joe Lopez (fondatore della Freestyle Fighting Gym, storica palestra di Volkanovski) ed Eugene Bareman (fondatore della City Kickboxing MMA) ha reso possibile la creazione di un clima diverso dal solito.
Due allenatori che si distinguono per una capacità fuori dal comune di preparare il match a livello sia tattico che strategico. Caratteristiche queste che hanno creato un legame solido fra gli atleti, duro lavoro e tanta determinazione, compensati dagli immancabili momenti di leggerezza e sistemi di allenamento spesso tradotti in gioco.
Forse per questo vi è cosi tanta solidarietà tra gli atleti, sempre pronti a guardarsi le spalle, ad esultare insieme ed a darsi forza nei momenti più duri. Sull’argomento si è espresso anche l’ex lottatore Chael Sonnen, definendo la City Kickboxing: “Uno dei team più veri della storia delle arti marziali miste”.
Si parla di atleti di livello mondiale: Israel Adesanya, Alex Volkanovski, Brad Riddell, Dan Hooker, Kai Kara France, Carlos Ulberg e tanti altri, che si spalleggiano prima, durante e dopo l’incontro.
Nel corso della pandemia, Adesanya stesso ha affermato in un’intervista di aver vissuto all’interno della palestra per aiutare i compagni impegnati nella preparazione di un incontro, un comportamento tutt’altro che scontato per un campione di tale spessore.
Un legame saldato non solo dalle vittorie, che sono state tante, ma anche e soprattutto dalle sconfitte, come quella di Fau Vake, ex membro del team, aggredito e ucciso da quattro uomini nel maggio del 2021. Una morte che ha scosso i suoi compagni, i quali si sono impegnati nel tentativo di chiarire i tanti dubbi riguardanti il tragico evento, contestando poi pubblicamente la sentenza tutt’altro che soddisfacente.
Bisogna evidenziare come la maggior parte degli atleti provenienti da questo team siano artisti marziali di grande prospettiva, pronti a farsi un nome davanti al grande pubblico, qualore ce ne fosse bisogno. Proprio come la palestra stessa, sempre più richiesta dai fighters e rispettata dagli addetti ai lavori.
D’altronde soltanto Trevor Wittman con la sua Onx Sport era riuscito a guardare dall’angolo dell’ottagono due campioni in carica ed un atleta nei primi quindici al mondo nella stessa serata, e forse siamo davanti al passaggio del testimone.
Articolo realizzato da Francesco Baroni
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