UFC, la storia di Damir Hadzovic: “Scappato dalla guerra in Bosnia, fortunato ad essere ancora vivo”
21 Marzo 2020 0 Di RedazioneDamir Hadzovic, peso leggero UFC, era un bambino quando insieme alla madre scappò dalla Bosnia, insanguinata da una guerra fratricida. A sei anni vorresti avere un’infanzia come gli altri bambini, giocare con gli amici, andare a scuola e invece ti ritrovi a dover scappare da casa tua nel cuore della notte.
“Salimmo su uno degli ultimi convogli e tutte le persone rimaste furono uccise. Sono molto fortunato ad essere vivo”.
I ricordi di quel triste viaggio.
Poi, dopo qualche anno vissuto in Macedonia, la famiglia Hadžović ottiene asilo politico in Danimarca, a Esbjerg, dove si stabilisce in pianta stabile.
Lì Damir inizia ad essere un ragazzino turbolento, che litiga e combatte spesso con i suoi coetanei per le strade ma non pensa subito ad entrare in una palestra di arti marziali. Preferisce il body building e mette su in poco tempo un fisico scolpito.
Solo a 20 anni entra per la prima volta in una palestra di MMA dove viene sottomesso da un ragazzo molto più esile di lui. Capisce che il fisico non è tutto, ci vuole tecnica, tanta tecnica per poter diventare veramente forti. Inizia ad allenarsi e non smette più diventando presto un fighter professionista.
Prima combatte in Europa, in promotion minori dove si fa notare con vittorie spettacolari per TKO e submission, poi approda nel 2014 in organizzazioni importanti come Cage Warriors e l’italiana Venator. Proprio le performance in queste ultime lo proiettano in UFC dove arriva nel 2016 affrontando Mairbek Taisumov. Purtroppo il suo debutto non è fortunato e Hadžović patisce una brutta sconfitta per KO. Ma questa battuta di arresto non demoralizza The Bosnian Bomber, come lo chiamano i suoi compagni di allenamento per la potenza dei colpi tirati durante lo sparring, anzi. Al suo secondo match in UFC viene premiato con una Performance of the Night per una brutale ginocchiata ai danni di Marcin Held, grappler molto pericoloso proveniente dai piani alti della divisione pesi leggeri di Bellator.
Nei match successivi in UFC ha inanellato una sconfitta, due vittorie consecutive (una per decisione e una per TKO) e poi nuovamente una sconfitta per decisione unanime contro Christos Giagos.
La scorsa notte Damir Hadžović ha affrontato Renato Moicano nel match più importante della sua carriera, almeno finora. Un match che poteva proiettarlo nei piani alti dei ranking della divisione pesi leggeri in caso di vittoria o di una performance spettacolare contro un ex title contender nei piuma. Ciò, purtroppo, non è accaduto, con il fighter brasiliano che è riuscito a sottometterlo in meno di 50 secondi. Questo, però, nulla toglie alla garra e alla tigna di un fighter che sicuramente avrà modo di rifarsi già dal prossimo match. Non male per un ragazzo di 34 anni che ha rischiato di morire a sei anni.
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