UFC, Walt Harris sull’omicidio della figliastra: “Dio ha le sue condizioni…”

UFC, Walt Harris sull’omicidio della figliastra: “Dio ha le sue condizioni…”

23 Aprile 2020 2 Di Redazione

UFC – No, non è destino. Il match tra Walt Harris (13-7) e Alistair Overeem (45-18) non sembra che s’abbia da fare. Tre volte programmato, altrettante volte è stato spostato.

TU DIMMI QUANDO – Prima dell’inizio della pandemia da Coronavirus sembrava che finalmente ci fossimo. Nella card di UFC Fight Night 172 prima e di UFC Fight Night 175 poi, infatti, l’incontro sembrava essere sul punto di avvenire.  Al momento Dana White ha annunciato che la lotta è stata rinviata a data da destinarsi.

Come confermato da Harris ai microfoni di MMA Junkie, però, una nuova data sembra esserci:

Stiamo cercando di organizzare per il 16 maggio. So che Overeem è in quarantena, non credo quindi possano esserci problemi legati al virus. Ogni giorno però le cose cambiano, la certezza quindi non c’è”.

IMPOSSIBILE INCASSARE – La prima data ipotetica del match risale addirittura allo scorso dicembre, per UFC on ESPN 7. Il motivo che però ha portato alla mancata realizzazione è struggente. Il 23 ottobre dello scorso anno, la figliastra di Harris, Aniah Blanchard, scompare in Alabama, dove viveva e studiava.

Iniziano subito le ricerche. “The Big ticket” fa appelli su appelli. Il governatore dello Stato, Kay Ivey, offre 5.000 dollari di ricompensa a chiunque dia informazioni che possano portare all’arresto dei rapinatori della 19enne. Si uniscono Dana White e Jon Jones. La ricompensa sale a 100.000 dollari.

A fine mese la polizia ritrova prove che ipotizzano come la ragazza potesse conoscere i suoi carnefici. Sul telefono di Aniah vengono infatti rinvenuti messaggi in cui confessa ad un’amica di avere un appuntamento con un ragazzo.

Nel frattempo nei video di sicurezza di un market a Auburn, vicino a dove abitava, si vede Aniah. Nello stesso video compare un ragazzo, Ibraheem Yazeed, che viene immediatamente considerato possibile sospettato.

L’11 novembre i tremendi sospetti diventano traumatizzante realtà. A Montogomery viene trovata una macchina. Nel bagagliaio c’è il corpo privo di vita di Aniah Blanchard. Yazeed, arrestato tre giorni prima in Florida, viene indicato come principale sospettato del crimine.

I pubblici ministeri dell’Alabama chiedono la pena di morte. Yazeed ora si trova nel carcere della Contea di Lee. Qui è stato picchiato e minacciato di morte da altri carcerati, motivo per cui è stato messo in regime di isolamento. Il 13 aprile sarebbe dovuto comparire per l’udienza preliminare.

ANDARE AVANTI –  I ritardi e le avversità sono ormai (tristissima) consuetudine per Harris. 

È frustrante dal punto di vista personale per quanto riguarda la lotta e la mia carriera, ma fa parte della vita. Ho vissuto molte cose nella mia vita. Penso che Dio faccia le cose alle sue condizioni, quindi non mi stresso. Cerco solo di fare del mio meglio per rimanere pronto e rimanere concentrato per quando viene digitato il mio numero. Fa parte del processo e del mio viaggio verso UFC: alti e bassi. Non è una novità. Rimango concentrato e continuo ad andare.