Le 5 walkout song più belle (e strane, soprattutto) della storia UFC

Le 5 walkout song più belle (e strane, soprattutto) della storia UFC

19 Giugno 2020 1 Di Riccardo Colella

UFC – Fatica, sudore, preparazione e sacrifici. Queste cose, i fighter UFC le conoscono davvero bene. Ma c’è qualcosa a cui spesso non si presta la necessaria attenzione. Qualcosa che può contribuire in maniera quasi decisiva allo stato mentale in cui un atleta decida di approcciare un match e all’immagine che un avversario si possa fare di lui. È quel “motivetto” che risuona nell’arena e accompagna i lottatori nel momento del loro ingresso nell’ottagono. Ecco le cinque walkout songs che hanno fatto la storia di UFC.

5) UFC: Mirko CroCop Flipovic – Wild Boys (Duran Duran)

Al quinto posto partiamo con la menzione d’onore per un lottatore che ha fatto la storia degli sport da combattimento. Chiunque seguisse le MMA all’epoca dei suoi combattimenti, potrà dirvi cosa accadeva nei palazzetti di tutto il mondo quando calavano le luci e, nel buio, risuonava uno dei più famosi pezzi dei Duran Duran. “Wild Boys” accompagnava i per nulla esitanti passi di Mirko Filipovic: l’ex ufficiale di polizia croato che ha fatto degli head kick uno stile di vita. “Right leg, hospital; left leg, cemetery”.

4) UFC Fight Night 103: Curtis Blaydes – Mortal Kombat OST

Tra gli appassionati di MMA alzi il dito chi, almeno una volta nella propria vita, non ha fatto una partita a Mortal Kombat, sognando di essere uno dei protagonisti del pluriacclamato titolo sviluppato dalla Midway Games nel lontano 1992. Curtis Blaydes è probabilmente uno di questi e non potendo cimentarsi nelle quantomeno ardimentose mosse, ha deciso di far sua la colonna sonora del più famoso picchiaduro degli anni ’90. Se non l’avete mai visto entrare nell’ottagono, recuperate qualche suo video. L’adrenalina che sale in quei momenti vale da sola il prezzo del biglietto. Anche il trash, a dire il vero…

3) UFC 225: Tai Tuivasa – My heart will go on (Celine Dion)

Grandi, grossi e minacciosi? Forse. Ma i fighter UFC sanno anche essere carini e coccolosi quando vogliono. Ecco quindi Tai Tuivasa che, nel corso di UFC 225, fa il suo ingresso nell’ottagono sulle note della strappalacrime “My Heart Will Go On”, colonna sonora di “Titanic”, cantata da Celine Dion. L’atmosfera è delle più sognanti e il pubblico di Chicago segue diligentemente le indicazioni del fighter australiano che, come un vero e proprio direttore d’orchestra dirige il coro tra i sorrisi e lo stupore dei presenti. Al termine delle cinque riprese, per la cronaca, Tai Tuivasa doma uno stanco Andrei Arlovski per decisione unanime. E forse è meglio così. Perché può andare tutto bene; ma “Bam Bam” nei panni di Jack Dawson, a fare ritratti sul ponte del Titanic, non ce lo vediamo granché.

2) UFC LIVERPOOL: Darren Till – Sweet Caroline (Neil Diamond)

L’ex frontman dei “The Verve”, Richard Ashcroft, una volta disse: “Ci sono posti, in Inghilterra, dove hai due sole scelte nella vita: diventare un drogato o un calciatore”. Soprattutto a Liverpool, visto il successo ottenuto da quattro ragazzotti dal capello a caschetto qualche decennio fa, alcuni avrebbero da obiettare. È il 27 Maggio 2018 e l’indiscusso idolo di casa affronta Stephen Thompson nel main event della serata. In una cornice degna di Anfield, dove solamente chi ha potuto cantare dal vivo  “You’ll never walk alone” può arrivare a comprendere, fa il suo ingresso Darren Till. Il brano che gli oltre 8.500 spettatori intonano, è invece “Sweet Caroline” di Neil Diamond. Magia.

1) UFC DUBLIN: Aisling Daly – Zombie (The Cranberries)

Gioca in casa l’ex lottatrice di Dublino ed ex compagna di allenamento di Conor McGregor. Seguendo i dettami del tipico nazionalismo irlandese, anche e soprattutto in ambito musicale, la Daly entra nell’ottagono calma e sicura di sé, accompagnata dall’incredibile voce della mai troppo compianta Dolores O’Riordan che recita i toccanti versi di “Zombie”. È il suo ultimo match e affronta Ericka Almeida. Il pubblico in piedi e festante, inneggia ai propri dei, ancora ignaro del triste destino che nel 2018 avrebbe colpito la sfortunata cantante irlandese.