UFC, Smith: “Contro Texeira non ero una vittima, diventerò campione!”

UFC, Smith: “Contro Texeira non ero una vittima, diventerò campione!”

20 Giugno 2020 1 Di Redazione

UFC – Onestà. È quanto traspare dalle dichiarazioni di Anthony Smith. L’ex challenger dei massimi-leggeri (ha perso contro Jon Jones nel marzo 2019, ndr) è ritornato a combattere lo scorso sabato, dopo aver disputo l’ultimo match lo scorso giugno. Un rientro decisamente poco fortunato. Inserito nel main event di UFC Fight Night 171, andata a scena a Jacksonville, in Florida, Smith (33-15) ha perso per TKO (pugni) alla quinta ripresa contro il brasiliano Glover Texeira (31-7). Una sconfitta che ha avuto ampio seguito per le modalità con cui è arrivata. Una modalità rabbrividevole, anche per i cuori più forti. Smith ha infatti riportato la perdita di due denti, oltre al volto completamente tumefatto. Nell’immediato post match, sono piovute infinite critiche allo staff di Smith e all’arbitro, Jason Herzog. A loro viene imputato di non aver interrotto prima il match, quando il lottatore del Nebraska era in evidente difficoltà. Di tutto ciò ha parlato ad MMA Fighting.

DIAMO A CESARE QUEL CHE È DI CESARE – Ci pensa però il diretto interessato a chiarire la faccenda: “Non sono una vittima”, ha subito precisato. “Questa è la prima cosa che voglio le persone sappiano. Mi sono messo di proposito in quella posizione”.

Il fighter poi prosegue chiarendo come: “Non è stata colpa né del mio staff, né dell’arbitro. Herzog non ha nessuna colpa, mi metto nella stessa posizione in tutti i match. Al mio angolo, invece, dico sempre di non gettare mai la spugna. Personalmente fermerei un match se vedessi un lottatore che sto allenando è in difficoltà, ma non con me. Lo so, è difficile da credere e da capire ma è la realtà”.

OBIETTIVO – Nonostante la brutta sconfitta, l’obiettivo rimane lo stesso: “Diventerò campione del mondo. Se così non sarà morirò provandoci. Non lo dico per suonare figo, ma perché ci credo veramente. Prima o poi ci riuscirò”.

La sconfitta ha sì scalfito il volto di Smith, ma di certo non l’ambizione.