UFC, Rohskopf: “Nel clou ho sempre mollato, sabato non volevo essere lì”

UFC, Rohskopf: “Nel clou ho sempre mollato, sabato non volevo essere lì”

27 Giugno 2020 0 Di Redazione

UFC – Si rilevano nuovi sviluppi nel caso Rohskopf della scorsa UFC Fight Night a Las Vegas. È arrivato finalmente il momento di ascoltare la voce di Max Rohskopf (5-1), giovane leva UFC che ha lasciato di stucco molti fan per il suo crollo mentale a seguito di una condizione fisica non delle migliori, dato l’incontro organizzato con una short notice di soli 5 giorni.

Ma è andata veramente così? Non proprio e ce lo dice lui stesso, rilasciando un’intervista a MMA FIGHTING:

“È un’intera vita che non faccio altro che autosabotarmi, anche al college quando facevo wrestling, ero il migliore dell’intero stato, ma poi quando serviva fallivo miseramente, e tutto perché sento effettivamente di non meritarlo”.

E aggiunge:

“Esattamente così è andata nel mio ultimo incontro con Austin, la situazione si è fatta dura e ho chiesto al mio coach di chiudere tutto, non perché non volessi stare là, ma perché non sentivo di meritarmi di stare là”.

Come può accadere che un fighter così promettente arrivi a bloccarsi perché crede di non essere degno del palcoscenico dell’ottagono? È la nota “Sindrome dell’impostore”, cioè la mancata capacità di interiorizzare i propri successi e quindi la convinzione di non meritare i risultati ottenuti perché per essi ha giocato un ruolo chiave la fortuna o l’inganno o si è stati semplicemente sopravvalutati.

Al ragazzo insomma sono venute le paranoie, per l’insicurezza, per il non saper controllare le proprie emozioni, o chissà, magari anche per rapporti tossici intrattenuti in famiglia o quant’altro. È un vero peccato tutto ciò: avere la possibilità di dare tanto agli altri, ma soprattutto a sé stessi, e alla fine, con un netto fendente, tagliare le proprie ali nel momento in cui si sta spiccando il volo.

L’unica nota positiva è stata la difesa dell’allenatore, Robert Drysdale, che negli ultimi giorni ha ricevuto pesanti critiche:

“Il mio coach ha fatto quello che era giusto fare, era ciò che mi aspettavo e che avrei fatto anche io se fossi stato al posto suo, mi ha persino dato un posto dove vivere.”

Non è proprio il caso di dire che tutto è bene quel che finisce bene, ma nonostante ciò almeno il povero cornerman è riuscito a salvarsi dalle accuse che lo hanno inondato per tutta la scorsa settimana.

Riuscirà Max Rohskopf a riprendere il suo percorso in UFC? Capirà che nelle MMA, come nella vita reale, più strada si fa, più si ricevono critiche? I modelli da seguire ce li ha tutti vicino, sono i suoi colleghi, i campioni della promotion, dunque starà a lui decidere se continuare ad ascoltare i propri mostri interiori o tenere duro e andare avanti, perché come sosteneva Walter Pugliesi in una recente intervista, esseri forti è una scelta.