UFC 252, le pagelle: niente lieto fine per DC. Serata (in)fortunata per lo Suga Show

UFC 252, le pagelle: niente lieto fine per DC. Serata (in)fortunata per lo Suga Show

16 Agosto 2020 3 Di Redazione

UFC 252 – In Italia, si sa, Ferragosto è un giorno di festa. Se poi, dopo una lunga giornata di bagordi, abbiamo anche la possibilità di assistere ad una card UFC, non possiamo veramente chiedere di meglio, soprattutto se si tratta di una card del genere. UFC 252 è stato un evento ricco di colpi di scena, alcuni dei quali, purtroppo, decisamente amari. Ma andiamo con ordine.

La main card si è aperta con la sfida tra Merab Dvalishvili e John Dodson. The Machine veniva da 25 takedown messi a segno negli ultimi 2 match ma, contro il veterano, non ha avuto lo stesso successo. The Magician ha infatti mostrato un’ottima difesa takedown, ma praticamente solo quello. Al termine dei 3 round, il georgiano si è portato a casa la vittoria per decisione unanime in un incontro meno esaltante del previsto. Voto 6 per Dvalishvili, soltanto un 5 per Dodson.

Nell’incontro successivo è toccato alla divisione pesi piuma, anche se tecnicamente si è trattato di un catchweight, dato che Herbert Burns (fratello di Durinho) aveva mancato il peso 24 ore prima. Poco importa, perché il tema di questo match è stato la fantastica prestazione di Daniel Pineda. Dopo aver dominato il primo round, The Pit ha trovato la finalizzazione nella seconda ripresa, ottenendo lo stop per KO tecnico a seguito di un ground and pound dalla crucifix position. Un gran ritorno in UFC dopo 6 anni per Pineda, che si porta a casa il premio di Performance Of The Night e il nostro 8 in pagella. Non va oltre il 4.5 invece Burns.

Passiamo ora alla sfida tra Junior Dos Santos e Jairzinho Rozenstruik, duello d’alta quota nella divisione pesi massimi. JDS si è presentato al match in forma smagliante, una decisione che nel primo round sembra pagare i dividendi. Nei primi 5 minuti, l’ex campione controlla l’atleta del Suriname, ma non riuscirà a farlo a lungo. Nella seconda ripresa, il nativo di Paramaribo alza la pressione e manda al tappeto l’avversario con un destro al mento. Dos Santos prova a rialzarsi, ma Rozenstruik mette la parola fine con un feroce ground and pound e porta a casa la vittoria per TKO. Ottimi segnali da parte di Jairzinho, che si riprende immediatamente dalla sconfitta patita per mano di Francis Ngannou in soli 20 secondi: voto 7. Per un JDS alla terza sconfitta consecutiva e in età ormai avanzata, non possiamo andare oltre il 5.

A seguire il co-main event, lo Suga Sh… no, il Chito Show. Quello tra Sean O’Malley e Marlon Vera è stato un match a dir poco surreale. Partenza forte come al solito per il ragazzo del Montana, che colpisce ripetutamente Vera con dei pesanti low kicks. Poi però qualcosa cambia, ce ne accorgiamo in questo momento:

Alcuni si aspettavano una frenata dell’hype train, e la frenata è arrivata sotto forma di infortunio alla caviglia. Suga prova a dissimulare, ma dopo uno scambio scivola al tappeto, da quel momento sarà notte fonda. Chito si scaglia sull’avversario mettendo a segno un paio di duri colpi e Herb Dean decreta lo stop. Un’interruzione probabilmente prematura quella dell’arbitro, ma il fatto che O’Malley non abbia protestato lascia pensare che l’infortunio fosse troppo serio per continuare. A fine match, il fighter dell’Ecuador è salito in cima alla gabbia, gridando: “Welcome To The Chito Show”. Le circostanze particolare ci portano ad essere cauti sui voti: 6.5 per il vincitore, 5.5 per lo sconfitto. Al termine dell’incontro, O’Malley viene portato via in barella:

È il momento del piatto forte, anzi fortissimo: la chiusura della trilogia. La tensione dei due fighter è visibile sui loro volti, ragion per cui il match vive di un’alternanza di fiammate e fasi di stallo, con un sorprendente Miocic a controllare l’azione a parete. Dopo aver peso il primo round, il campione va vicinissimo alla finalizzazione nella seconda ripresa con un knockdown, ma Cormier viene salvato dalla campanella. Da quel momento DC non vincerà più un round, almeno secondo i cartellini di 2 dei 3 giudici. Le successive riprese sono indubbiamente equilibrate, ma è il lavoro contro la gabbia di Stipe a fare la differenza.

A fine match, il nativo di Lafayette lamenta una ditata nell’occhio non ravvisata da Marc Goddard a fine terzo round, a causa della quale non ha più visto nulla dall’occhio sinistro. Tuttavia, l’ex Champ Champ ha chiarito che Stipe ha vinto meritatamente, complimentandosi per il lavoro fatto nei clinch. Vista la posta in palio, ci permettiamo di essere un po’ più di manica larga in questo caso. Stipe Miocic si conferma il più grande peso massimo della storia, ragion per cui il suo voto non può che essere un 10 pulito. Occorre invece fare una distinzione per Cormier, che non va oltre l’8 per quanto riguarda il match. Se parliamo della sua legacy tra wrestling e Mixed Martial Arts però, il 10 alla carriera è d’obbligo.

Chiudiamo con i migliori auguri di pronta guarigione a Sean O’Malley e Daniel Cormier, e lasciandovi con l’ultima (forse) intervista post-match di DC: