UFC, Reyes: “Jon Jones va nei massimi perché sono lenti”, Bones risponde

UFC, Reyes: “Jon Jones va nei massimi perché sono lenti”, Bones risponde

21 Agosto 2020 0 Di Redazione

UFC – Proprio questo lunedì Jon Jones, campione da quasi 10 anni della categoria dei massimi leggeri, ha dato un comunicato sorprendente. Ma ciò sembra non aver minimamente impensierito Dana White che, a nemmeno un giorno di distanza, ha annunciato il match per il titolo vacante appena lasciato da Bones.

Sarà il 19 di settembre a UFC 253, nel co-main event tra Dominick Reyes e Jan Blachowicz, i due contendenti al titolo attivi, fintanto che Thiago Santos ritorni dopo esser stato ormai da un anno fuori dalla scena per un grosso infortunio e complicazioni successive.

Reyes, che ha appena accettato il match con il polacco in short notice, racconta la sua reazione alla notizia:

“Questa è stata la mia reazione: ma dai, seriamente? Che sega. Poi dopo, ho detto vabbè, pazienza. Si deve andare avanti e in ogni caso adesso devo concentrarmi per la cintura, quello è l’obiettivo. Fa schifo che non posso combattere e sconfiggere Jones, ma prima o poi lo rincontrerò”.

Non c’è bisogno di ricordare che Reyes e Jon Jones hanno combattuto sei mesi fa, a febbraio in UFC 247, e Bones è riuscito a portare a casa il match per decisione unanime, cosa che ha lasciato a bocca aperta non pochi spettatori e esperti del settore. Tra questi lo stesso Dana White, che ha dichiarato come l’incontro doveva andare a favore di The Devastator ed era irremovibile per organizzare un rapido rematch.

Ma Reyes, sebbene ne sia rimasto sorpreso, afferma che effettivamente quello che sta facendo il campione ha senso:

“Ha capito che può perdere veramente la cintura, per questo sale nei massimi, perché sono lenti e può fare i suoi giochetti tocca e fuggi. Non ce la fa più con noi [dei massimi leggeri], dopo quello che gli abbiamo fatto sia io che Thiago [Santos], che siamo più veloci, più atletici, sempre più bravi”.

E continua:

“Ha capito anche che là in quella divisione, ci possono essere migliori matchup rispetto ai massimi leggeri, e magari arriva subito ad una fight titolata”.

Quando poi, il provocatore Ariel Helwani gli chiede chi vincerebbe tra Jones e Stipe Miocic, così risponde:

“Adesso come adesso, Stipe”.

D’altra parte Jon Jones, risponde con dei tweet, ma spostando un po’ il discorso. Dice in sostanza che soltanto con Gustafsson ha rischiato e che forse dopo averlo battuto avrebbe dovuto lasciare tutto. Ma poi ha incontrato DC due volte e nuovamente Gustafsson, quindi non è di sicuro uno che ha paura di fare i rematch con fighter forti che ha già battuto.

Tuttavia per The Devastator, il discorso Jones è al momento chiuso, e in prospettiva vede solo Blachowicz, per il quale spende parole di ammirazione, affermando che è un pericoloso grappler, uno striker con la castagna che può sorprendere con un countering molto migliorato negli anni.

Non è come Jones, che è just tricky, cioè scaltro, queste sono le sue parole.

Quel che fa piacere è vedere che finalmente la divisione si smuove, perché dal 2011 c’è stato soltanto Bones a sedere sul trono, e soprattutto per i primi anni, è doveroso dirlo, in modo più che meritevole. Li ha battuti tutti, ha mandato in pensione, e in Bellator, un’intera generazione di fighter più che bravi, che solo a listarli ci si gioca il SEO dell’articolo.

Ma fino all’annuncio la categoria era asfittica, cristallizzata, e a parte qualche eccezionale elemento, come i prossimi contendenti al titolo e qualche altro, appariva ci fosse poco ricambio, o meglio poca voglia di credere in una run for the title.

E voi che ne pensate? Jon Jones vi sembrava un elemento di stagnazione per la divisione, oppure no?