UFC Vegas 9, le pagelle: ottime prove di Overeem e OSP. Pereira è uno spettacolo

UFC Vegas 9, le pagelle: ottime prove di Overeem e OSP. Pereira è uno spettacolo

6 Settembre 2020 1 Di Redazione

UFC – Le cancellazioni degli ultimi giorni hanno reso UFC Vegas 9 la card più ridotta degli ultimi 15 anni. Era infatti dal 3 ottobre 2005 che una card UFC non era composta soltanto da 7 incontri. Ma siccome la vita è una questione di prospettiva, tanto di guadagnato per noi italiani, che abbiamo potuto assistere all’intero evento su DAZN. Cominciamo dunque con l’analisi di questa piacevole fight night.

Ad aprire le danze ci ha pensato la divisione pesi gallo con Hunter Azure vs Cole Smith. Azure controlla piuttosto agevolmente i primi 2 round, trovando anche un knockdown nel primo. Smith ha bisogno di una finalizzazione, e per poco non la trova. Nella terza ripresa, il canadese prende la schiena dell’avversario, ma non riesce a chiudere la rear-naked choke: il match è nelle mani dei giudici, che decretano l’inevitabile vittoria per decisione unanime di Azure. Il nativo del Montana si porta a casa un 6.5, mentre lo sconfitto paga la troppa passività: 4.5.

Proseguiamo con un match-up importante per i ranking pesi mosca femminili, quello tra la numero 8 Viviane Araujo e la numero 12 Montana De La Rosa. La brasiliana controlla il match fin dalle prime battute grazie alla sua pressione e ad uno striking fatto di colpi potenti e precisi. In particolare, sono i low kicks a fare la differenza, oltre ad un jab che (probabilmente) causa la rottura del setto nasale dell’avversaria. Ancora una volta, i giudici entrano in gioco e, ancora una volta, è una unanimous decision. La Araujo torna alla vittoria dopo la sconfitta patita per mano di Jessica Eye e si lancia dunque verso la top 5 della divisione: 6.5 anche per lei. Non va oltre il 4 la De La Rosa, il cui unico merito è stato quello di avere un buon mento.

Che settimana per Brian Kelleher. Il veterano avrebbe inizialmente dovuto affrontare Ricky Simon (rimosso dalla card per la positività al Covid-19 di un coach) e, successivamente, Kevin Natividad. Quest’ultimo è stato però rimosso dalla card nella giornata di ieri e, al suo posto, è subentrato Ray Rodriguez. I cambi di avversario non hanno minimamente creato problemi a Kelleher, che ha sfruttato un pigro tentativo di takedown del rivale e ha chiuso il match con una ghigliottina dopo soli 39 secondi. Prestazione perfetta per Boom, che si guadagna il premio (condiviso) di Performance Of The Night e il nostro 8.5 in pagella. Visto il preavviso pressoché inesistente, abbiamo optato per la clemenza nei confronti di Rodriguez: senza voto.

Il 4° incontro della serata vedeva opposti Andre Muniz e Bartosz Fabinski. Per un istante è sembrato di assistere ad un déjà-vu del match precedente, con un tentativo fulmineo di ghigliottina da parte di Muniz. Il polacco oppone una resistenza maggiore rispetto al malcapitato Ray Rodriguez ed esce dalla morsa del brasiliano, ma la soddisfazione dura poco. Muniz effettua una meravigliosa transizione schiena a terra e mette a segno l’armbar vincente, dimostrando a tutto il mondo l’immenso valore della sua cintura nera di BJJ. Una performance fantastica che abbiamo deciso di premiare, anche in questo caso, con un 8.5. Insufficienza grave invece per Fabinski: 3.

Ci stiamo avvicinando ai match principali della card, ma prima occorre fare una sosta al Michel Pereira Show. Dopo pochi secondi dall’inizio dell’incontro, Zelim Imadaev si sarà certamente pentito della manata rifilata all’avversario durante il face-off. Quello che vediamo è il solito Pereira. Il brasiliano ci delizia a più riprese con manovre spettacolari come il Superman Punch e lo Showtime Kick, unite a qualche balletto decisamente superfluo e ad una rivisitazione dello Stockton Slap. Torna anche la concretezza mancata nelle ultime uscite: Pereira stordisce l’avversario in più occasioni e trova addirittura la finalizzazione per rear-naked choke al terzo round.

Non è chiaro se Imadaev avesse effettivamente ceduto, ma i dubbi riguardano solo lo stop, di certo non la dominante prestazione di Demolidor, degna di un 9. Prova da 3 in pagella invece per il russo, schiacciato dal punto di vista tecnico ed emozionale. Al termine del match Pereira lancia la sfida a  Jorge Masvidal per il titolo BMF:

Passiamo al co-main event tra Ovince St. Preux e Alonzo Menifield. Negli ultimi anni, OSP ci ha mostrato principalmente il suo lato da grappler, guadagnandosi il titolo di Re della Von Flue Choke. Questa volta però è lo striking del 37enne a fare la differenza. St. Preux controlla la distanza con degli ottimi calci al corpo e, nel 2° round, mette a segno un fantastico gancio sinistro di rimessa che spegne istantaneamente la luce all’avversario. Dopo il passo falso al debutto nei pesi massimi, OSP ha dimostrato di appartenere ancora all’élite della divisione massimi leggeri. Il walk-off KO gli vale un 7.5 sulla nostra pagella, mentre Menifield si porta a casa un triste 4.5. Bellissima la dedica post-match al compianto Chadwick Boseman.

È giunto il momento del main event. Il match tra Alistair Overeem (che abbiamo intervistato nei giorni scorsi) e Augusto Sakai si è rivelato godibile come da pronostico, con momenti di alta tensione e una prestazione fantastica da parte della leggenda olandese. Ottimo game plan da parte di The Demolition Man, che nei primi 2 round invita il brasiliano a tirare lunghe combinazioni con l’obiettivo di farlo stancare. Dalla terza ripresa in poi, il veterano dà libero sfogo al suo repertorio, alternando fasi di striking a fasi di wrestling e grappling. È l’inizio della fine per Sakai, che subisce una gragnola di colpi in ground and pound: il 4° round è un 10-8, nel 5° arriva la finalizzazione per KO tecnico.

Performance da 8 in pagella per The Reem, che nonostante l’età e l’ipotesi di ritiro all’orizzonte si dimostra pronto per un ultimo assalto al titolo. Rimandato invece con un 5 il buon Augusto, ancora acerbo per i piani alti della divisione.

Vi lasciamo con un momento divertente dell’intervista post-match di Overeem: