Conor McGregor non accettato (all’inizio) in una palestra a La Spezia: la storia
7 Ottobre 2020 0 Di RedazioneConor McGregor – Eravamo rimasti con il fighter irlandese bloccato in circostanze particolari in Corsica e invece adesso lo ritroviamo in una palestra a La Spezia, cosa succede?
Eh sì, perché il doppio campione UFC stava passando un periodo di vacanza nel Mar Ligure, era stato ad Imperia e alla fine aveva deciso di attraccare il suo yacht a Porto Mirabello, proprio a fianco del famoso Arsenale della Marina Militare di La Spezia.
Visto che, come di consueto, non poteva mancare i suoi allenamenti quotidiani, sceglie una palestra della piccola città ligure, la Round Zero Gym del coach Luca Riccardi.
Ma l’allenatore della struttura rifiuta perché ha la palestra occupata, tutte le lezioni sono state prenotate e il fatto di ospitare Conor e dargli quindi la precedenza, avrebbe significato togliere spazio ai suoi allievi, quelle persone che sono il motore trainante della gym e contribuiscono a sostenere mensilmente la realtà professionale della struttura.
Nonostante la grande occasione, le dinamiche social e tutta la visibilità che ne sarebbe conseguita, The Notorius si vede chiusa la porta in faccia, ma l’intervento di Leonardo, il figlio di Riccardi, fa cambiare le cose:
“Tu sei matto! (riferito al padre)”.
Aver messo alla porta la star UFC era probabilmente stata una scelta affrettata e quando il giorno successivo, i manager dell’irlandese tornano per insistere di nuovo, arriva il momento di prendere al volo un’opportunità che difficilmente capita due volte.
Insomma ci si riorganizza, si prepara una nuova saletta e vengono avvisati i ragazzi tesserati della palestra, che – beati loro – sono più che felici di poter stare durante gli allenamenti insieme a McGregor.
Il campione si allena direttamente con il maestro di boxe Riccardi, nonché proprietario della palestra:
“È proprio una persona alla mano. Prima si è scaldato, poi mi ha chiesto di allenarci insieme. Non ero imbarazzato e l’ho trattato come gli altri allievi”.
E già che si trovava, il Riccardi avanza dei suggerimenti:
“Visto che dovrà combattere con Pacquiao, pugilisticamente superiore a lui, gli ho detto di evitare di stare in linea retta. È proprio uno striker puro, punta soltanto al viso, cerca il KO ma non lavora sul corpo degli avversari”.
In palestra, insieme al campione, c’era anche la moglie Dee Devlin e il suo bambino di 3 anni Conor Jack, che si è messo a giocare con gli elastici e i guantini in un’atmosfera magnetica ma rilassata.
In fondo con McGregor che si allenava con i ragazzi, sembrava quasi fosse una giornata come le altre, peccato che nel vialetto antistante la palestra transitavano 10 guardie del corpo per sorvegliare la situazione.
Sarebbe dovuto arrivare presto anche l’allenatore di BJJ, ma le condizioni meteorologiche impongono un cambiamento nei piani di The Notorious. Il giorno successivo tira su l’ancóra e con il suo yacht esce dal golfo di La Spezia, lasciando la palestra tra lo sgomento dei ragazzi.
Ma uno di loro ha ricevuto un apprezzamento da McGregor, è il figlio di Riccardi a cui il fighter UFC indirizza non un complimento, ma un qualcosa di più:
“Il ragazzo diventerà un campione”.
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