UFC Vegas 23: The Good, The Bad and The Ugly

UFC Vegas 23: The Good, The Bad and The Ugly

11 Aprile 2021 0 Di Giuseppe Albi

Nuovo appuntamento con “The Good, The Bad and The Ugly”, la rubrica che analizza i momenti migliori, i più cattivi (sportivamente parlando) e i più brutti dell’ultima card UFC.

Questa volta passiamo in rassegna UFC Vegas 23 Vettori vs Holland. Siete pronti? Partiamo!

THE GOOD – Mackenzie Dern

Cosa c’è di meglio del jiu jitsu di Mackenzie Dern? Semplice, Mackenzie Dern che migliora anche nello striking. L’americana, dal momento del suo ingresso in UFC, è sempre stata considerata come una potenziale candidata al titolo. Match dopo match lo sta dimostrando.

L’ultima vittoria contro Nina Nunes è arrivata per armbar, è vero, ma i progressi nelle fasi in piedi sono stati evidenti. Un fattore fondamentale perché, jiu jitsu a parte, se dovesse completare il suo processo di crescita saranno dolori nella categoria pesi paglia femminile.

THE BAD – Marvin Vettori

Diciamocelo, è decisamente Marvin Vettori il cattivo di questa card ed è un cattivo che ci piace.

Lo abbiamo visto ringhiare con gli occhi spiritati in faccia a Kevin Holland durante il face off, e lo abbiamo visto pulire la gabbia sbattendo a destra e a sinistra l’americano a mo’ di straccio. Per chiudere la bocca a Big Mouth ci voleva uno più cattivo di lui e Marvin si è fatto trovare pronto.

Insomma… Angry Vettori colpisce ancora!

THE UGLY – Mike Perry

È sempre triste vedere come il talento, spesso, possa essere sprecato. Mike Perry può essere considerato proprio uno degli esempi più lampanti sul tema. Il suo incredibile KO power e il suo ottimo wrestling stanno via via sparendo a causa delle sue difficoltà nel trovare una guida tecnica all’altezza e della sua vita poco ordinaria fuori dalla palestra.

L’arrivo di un figlio, per sua stessa ammissione, lo ha cambiato. Solo il tempo ci dirà se è così. La sua ultima prova contro Daniel Rodriguez e la sua faccia alla fine del match però ci suggeriscono che il processo è ancora lungo.

Una mancanza di cardio, gameplan e mobilità che lo ergono al primo posto nella classifica delle performance più brutte viste nel corso dell’ultima card.