UFC 261, le pagelle: Usman non ha rivali. Shevchenko e Namajunas incantano

UFC 261, le pagelle: Usman non ha rivali. Shevchenko e Namajunas incantano

25 Aprile 2021 4 Di Giuseppe Albi

Le pagelle di UFC 261 non possono che aprirsi con un voto speciale dedicato al pubblico presente alla VyStar Veterans Memorial Arena di Jacksonville.

Uno spettacolo nello spettacolo che ci ha permesso di tornare a respirare una ventata di normalità dopo un periodo fra i più bui nella storia dell’uomo. Voto 10 e lode quindi all’atmosfera che ha fatto da contorno all’intero evento.

Fatta questa doverosa introduzione passiamo subito in rassegna la main card partendo dal match di apertura che vedeva uno di fronte all’altro Anthony Smith e Jimmy Crute. Una sfida molto attesa per delineare le posizioni a ridosso della Top 5 nella divisione dei massimi leggeri.

Ad avere la meglio è stato Smith che, dopo un avvio molto positivo contraddistinto da un ottimo pugilato, è riuscito a chiudere la contesa nel primo round con un low kick brutale che ha causato un infortunio al ginocchio sinistro di Crute. Un colpo devastante che ha costretto l’arbitro ad interrompere l’incontro nonostante l’insistenza di un barcollante Crute.

Voto 6 al coraggio dell’australiano che, con un ginocchio a pezzi, non solo era disposto a continuare, ma ha anche chiuso il round con due takedown. Voto 7 invece per Smith, tornato nuovamente competitivo dopo due sconfitte negli ultimi tre incontri.

Nella sfida successiva altro matchup molto interessante come quello fra Chris Weidman e Uriah Hall. Un incrocio trasformatosi purtroppo rapidamente in dramma all’inizio del primo round. Weidman infatti si è fratturato in maniera scomposta la tibia al primo calcio scagliato contro la gamba di Hall. Uno strano scherzo del destino: nel dicembre del 2013 lo stesso identico infortunio era capitato ad Anderson Silva proprio contro Weidman. Immagini davvero impressionanti che mai avremmo voluto vedere e che fanno capire tutta la pericolosità di questo sport.

Archiviato ovviamente senza voti il brutto infortunio capitato a Weidman, nel match successivo ci ha pensato Valentina Shevchenko a riportarci sugli aspetti più sublimi e tecnici delle MMA con una prova di superiorità irreale contro Jessica Andrade.

Cosa c’è di meglio di Valentina Shevchenko versione killer con il suo striking? Semplice, Valentina Shevchenko versione Khabib Nurmagomedov.

“Bullet” si è confermata campionessa dei pesi mosca dominando a terra e a parete una cintura nera di jiu jitsu come Jessica Andrade. Un capolavoro tecnico che ha avuto come corollario finale un velenosissimo crucifix che non ha lasciato scampo alla sua avversaria.

Voto 10 ad una delle più grandi e complete artisti marziali di tutti i tempi come Valentina Shevchenko. Voto 4 alla Andrade che, sinceramente, contro una campionessa del genere, più di così non poteva fare.

Nel co-main event altro match femminile con un titolo in palio. Da una parte la detentrice della cintura pesi paglia Weili Zhang, dall’altra la sfidante Rose Namajunas.

L’imprevedibilità che circondava questo incontro sin dalla vigilia si è palesata subito al primo round quando la Namajunas ha spedito improvvisamente al tappeto la Zhang con un high kick chirurgico al volto. La successiva fase di ground and pound non ha fatto altro che completare l’opera, permettendo a Thug Rose di diventare la nuova campionessa pesi paglia femminile.

Voto 9 per la Namajunas. Voto 4 per una distratta Zhang, che al termine della contesa si è lamentata per uno stop giudicato troppo prematuro, ma che a nostro avviso era più che giustificato.

Ed ora è arrivato il momento di immergersi nuovamente nel main event.

Kamaru Usman vs Jorge Masvidal 2 è stato l’ennesimo capitolo della saga da imbattibile dell’incubo nigeriano. Il campione dei pesi welter si è confermato ancora una volta uno dei più forti di sempre mandando KO al secondo round Jorge Masvidal con un diretto destro al plutonio. Un sonno tormentato dal quale è stato difficile svegliarsi anche per uno abituato alle resurrezioni come lo Street Jesus. Un fulmine dall’imperiosa potenza che ha zittito gli ormai pochi detrattori rimasti dopo la spaventosa striscia del nigeriano di 13 vittorie consecutive in UFC (14 se si considera la finale dell’Ultimate Fighter).

Non è bastato il tanto agognato full camp di Masvidal e nemmeno le provocazioni. Alla fine è sempre Usman il campione. E con quel wrestling stellare e quel suo striking essenziale e sempre in crescita, ci viene da dire che rimarrà tale ancora per tanto tempo.

Voto 10 a The Nigerian Nightmare. Voto 4 a Jorge Masvidal, il quale esce pesantemente ridimensionato dopo questa cocente sconfitta.