Ngannou e il malessere in UFC: “A volte non so nemmeno se sono io il campione o no”

Ngannou e il malessere in UFC: “A volte non so nemmeno se sono io il campione o no”

19 Agosto 2021 1 Di Redazione

I malumori e i cattivi rapporti fra Francis Ngannou e la dirigenza UFC continuano.

Dopo aver vinto il titolo dei pesi massimi battendo Stipe Miocic, il camerunense ha dovuto assistere inerme alla creazione del titolo ad interim fra Derrick Lewis e Ciryl Gane. Uno smacco che ha fatto fatica a digerire e che, di fatto, non lo legittima come unico e vero campione della categoria.

Il tutto ruota sempre intorno alla volontà di Ngannou di combattere contro Jon Jones. Una presa di posizione che UFC non ha gradito per i tempi con cui è avvenuta e per le richieste economiche di entrambi.

Ora che ci sono due campioni come Ngannou e Gane, gli scenari restano immutati e all’orizzonte una sfida appare inevitabile.

Nonostante questo però The Predator non si sente ancora sicuro della sua posizione.

“Mi sento come se mi stessero mancando di rispetto – ha dichiarato Ngannou a GQ – Di recente mi hanno dato la cintura di campione dei pesi massimi UFC e subito dopo parlavano già di qualcun altro come campione. A volte non sono nemmeno sicuro di essere davvero io il campione o meno. È davvero tutto molto confuso. Io penso che UFC abbia guardato solo agli affare. Volevano fare un pay-per-view a Houston e non era il momento giusto per me per combattere. Mi avevano chiesto se ero pronto per tornare a settembre e ho detto loro che sarei stato più che pronto. Poi però hanno deciso per il titolo ad interim. Non so cosa sia successo veramente. Lo sanno solo i dirigenti UFC. Sono fatti così: le loro decisioni arrivano dal nulla. Prima del mio ultimo incontro volevano che firmassi un contratto, ma le condizioni non erano corrette. Non ho firmato e penso che loro non ne fossero contenti. Però non potevo fare come l’ultima volta quando firmai un contratto che poi si rivelò negativo per me. Quindi ora per poter firmare un altro contratto penso sia un mio diritto almeno badare a me stesso e ottenere ciò che è giusto per me. Io sono il campione dei pesi massimi! E voglio esserlo ancora”.