UFC Vegas 34, le pagelle: Cannonier un colosso. Pantoja sorprende ancora

UFC Vegas 34, le pagelle: Cannonier un colosso. Pantoja sorprende ancora

22 Agosto 2021 0 Di Giuseppe Albi

Dopo un breve stop, lo spettacolo targato UFC è tornato ad infiammare le notti di tutti gli appassionati con un nuovo evento andato in scena all’ormai usuale UFC Apex di Las Vegas.

Ad aprire la main card sono stati Alexandre Pantoja e Brandon Royval in un match molto atteso per definire possibili outsider ai vertici della categoria dei pesi mosca. Dopo un primo round subito vivace, ci ha pensato Pantoja ad ergersi sul trono del vincitore con una rear naked choke da manuale nella seconda ripresa che ha costretto alla resa Royval. Voto 8 per Pantoja che si è portato a casa anche il bonus di Performance of The Night. Voto 5 per Royval.

Nella sfida successiva spazio a Vinc Pichel e Austin Hubbard. Occhi puntati soprattutto su Pichel e non solo per i suoi baffoni old school. Il 38enne di Lancaster infatti era reduce da 6 vittorie negli ultimi 7 match e anche questa volta non ha tradito le attese imponendosi alla distanza contro un Austin Hubbard sempre più altalenante nelle sue prestazioni. Vittoria per decisione unanime e voto 6.5 per Pichel. 4.5 invece per un confusionario Hubbard, il quale era anche riuscito ad impensierire il suo avversario in alcuni significativi frangenti, ma poi non è stato capace di imporre in maniera definitiva il suo ritmo.

Saliamo nella card con il match fra Saidyokub Kakhramonov e Trevin Jones. Un incrocio interessante che ha regalato buoni spunti nei primi due round. Poi nel terzo è arrivata la fiammata di Kakhramonov che ha piazzato una ghigliottina letale che non ha lasciato scampo a Jones. Voto 7 al killer instinct di Kakhramonov. Dietro la lavagna con un 4 invece Jones, beffato in maniera brutale dal suo avversario.

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Prima degli ultimi due incontri della serata spazio alla battaglia fra due giganti dell’ottagono come Parker Porter e Chase Sherman. Ritmi lenti e compassati come era nelle previsioni. Nonostante questo i due big man hanno offerto comunque buoni scambi con continui capovolgimenti di fronte. A condurre maggiormente i giochi è stato tuttavia Parker Porter che si è portato a casa la vittoria per decisione unanime e il nostro 6.5 in pagella. Sufficienza e voto 6 invece per Sherman.

Nel co-main event grande attesa per il ritorno di Mark O. Madsen. Il danese era fuori da molto tempo per una serie di tristi vicissitudini che lo hanno coinvolto nell’ultimo periodo (vi avevamo raccontato la sua storia QUI). Nonostante questo ha comunque disputato un buon match al cospetto di un veterano come Clay Guida. Tre round molto equilibrati nei quali tuttavia è sembrato The Carpenter il più propositivo con una verve del tutto nuova rispetto ai suoi standard. Niente scazzottate furibonde a viso aperto dunque ma tanto movimento sul tronco e rapide combinazioni. Un cambio di rotta che ha convinto solo uno dei tre giudici. Gli altri due infatti hanno decretato la vittoria per Madsen. I nostri voti? 6.5 per entrambi.

Siamo giunti con la nostra analisi come al solito al corollario finale. Nel main event abbiamo assistito ad un match molto tirato fra Jared Cannonier e Kelvin Gastelum. Il chiaro segno che nella divisione dei pesi medi è sempre l’equilibrio a regnare sovrano, soprattutto ai piani alti, e i cinque round messi in scena da entrambi i contendenti ne sono l’ennesima prova.

Una battaglia che si è disputata prevalentemente in piedi, con Cannonier apparso il più incisivo soprattutto nella fase centrale del match, quando ha causato anche un knockdown ai danni di Gastelum. L’atleta di origini messicane ha dimostrato come al solito ottime doti da incassatore e una buona mobilità, soprattutto nei movimenti con il busto. In fase offensiva però non è mai riuscito ad impensierire con costanza Cannonier, il quale ha portato a casa l’incontro con verdetto unanime.

Voto 7 per Killa Gorilla, alla sua quarta vittoria negli ultimi cinque match. Voto 6 invece per Gastelum. Sufficiente sì, ma con il solito rammarico che aleggia ogni volta che lo si vede all’opera e che lo fa apparire sempre più un fighter con lo spirito di un welter intrappolato, purtroppo, in un fisico da peso medio (o forse anche qualcosa in più visti i problemi all’ultimo weigh in).