UFC 280, risultati e pagelle: Makhachev batte Oliveira e scrive la storia

UFC 280, risultati e pagelle: Makhachev batte Oliveira e scrive la storia

22 Ottobre 2022 0 Di Giuseppe Albi

UFC 280, semplicemente l’evento più atteso dell’anno per quanto riguarda il panorama delle mixed martial arts mondiali.

Una card pazzesca già a partire dai prelims che hanno avuto come corollario finale lo splendido match ai piani alti della divisione dei pesi welter fra Belal Muhammad e Sean Brady.

Una sfida, quella vinta da Muhammad per TKO al terzo round, che sarebbe potuta essere benissima da main event di una qualsiasi fight night. Un termometro di paragone importante per misurare la portata dei match principali.

Motivo per cui ci tuffiamo subito, senza perdere altro tempo, nell’analisi della main card accompagnando il tutto con le nostre consuete pagelle.

 

  • MANON FIOROT vs KATLYN CHOOKAGIAN

Il primo match in programma si presentava sulla carta come quello più “debole” dal punto di vista emozionale.

Tutte le attenzioni infatti erano puntate soprattutto sulla Fiorot, atleta reduce da cinque vittorie consecutive e per questo considerata potenzialmente una futura contendente al titolo detenuto dall’extraterrestre Valentina Shevchenko.

Già, Valentina Shevchenko, colei che ha relegato Chookagian, l’altra protagonista della sfida, al ruolo di eterna seconda.

Ma nelle mixed martial arts, come si sa, gli status possono cambiare in ogni momento. O almeno è questo quello che devono aver pensato i matchmaker UFC organizzando l’incrocio proprio fra Chookagian e Fiorot.

Ne sono venuti fuori tre round prevedibili e impostati prevalentemente su scambi in piedi, quasi come fosse un match di kickboxing, fatta eccezione per il takedown messo a segno negli ultimi secondi dalla Fiorot.

Alla fine a spuntarla per decisione unanime è stata proprio la francese che, data la prestazione, tuttavia difficilmente potrà avere una chance titolata nel prossimo match.

Nella stessa direzione vanno anche i nostri voti: 5 per entrambe. In un palcoscenico simile, ci si aspettava di più.

 

  • BENEIL DARIUSH vs MATEUSZ GAMROT

Match più intenso e decisamente più tecnico quello fra Dariush e Gamrot, rispettivamente il numero 6 e il numero 9 del ranking dei pesi leggeri UFC.

Nella prima ripresa è stata la lotta al suolo a regnare sovrana con scramble improvvisi e continui capovolgimenti di fronte.

Nel secondo round invece si è passati ad un confronto ancora più duro e impostato prevalentemente sullo striking. Sia Dariush, sia Gamrot non si sono affatto risparmiati piazzando colpi pesanti per tutti e cinque i minuti previsti.

Un andamento del match equilibrato non solo dal punto di vista stilistico, ma anche nel verdetto, visto che entrambi non hanno affatto demeritato nell’ultima ripresa, forse quella meno intensa di tutto il match.

O almeno così era stata, visto che come un fulmine a ciel sereno è arrivato all’improvviso un sinistro di Dariush che ha spedito al tappeto Gamrot per un knockdown che, punteggio alla mano, è risultato decisivo per le sorti della contesa.

Vittoria per decisione unanime dunque per Dariush che si merita anche il nostro 7.5 in pagella.

Sconfitta a testa alta contro un top contender invece per Gamrot, al quale diamo comunque un 7 per la prestazione.

 

  • PETR YAN vs SEAN O’MALLEY

Nel terzo match della main card altro faccia a faccia molto atteso come quello fra Petr Yan e Sean O’Malley.

Da una parte l’ex campione dei pesi gallo deciso a riconquistare la vetta. Dall’altra il numero 11 del ranking spinto, a suon di hype, in una sfida così importante.

Poteva sembrare quindi un matchup impari e invece O’Malley è riuscito comunque a fare il suo, impensierendo in diverse occasioni il russo.

Nonostante questo però Yan è apparso complessivamente superiore, imponendosi nei primi due round e resistendo con la solita durezza nell’ultima ripresa, quando O’Malley lo ha segnato duramente al viso con una combinazione velocissima.

Questo ovviamente a nostro giudizio, visto che il verdetto è andato totalmente dalla parte opposta.

O’Malley infatti è stato dichiarato il vincitore per split decision, fra i fischi dell’intera arena e la perplessità dello stesso O’Malley nell’intervista post match.

Una scena molto singolare, che ci sentiamo di riassumere con un 3 in pagella per i giudici e un 7.5 invece per i due fighters, i quali hanno regalato grande spettacolo a prescindere dal verdetto.

 

  • ALJAMAIN STERLING vs T.J. DILLASHAW

Nel co-main event lo spettacolo è stato inficiato dall’infortunio alla spalla sinistra occorso a T.J. Dillashaw dopo pochi istanti dall’inizio del primo round in seguito ad un tentativo di takedown da parte di di Sterling.

Nonostante questo l’ex campione è riuscito a sopravvivere stoicamente a tutta la prima ripresa, ma poi è stato costretto ad alzare bandiera bianca nel secondo round sotto i colpi in ground and pound di Sterling che è riuscito così ad aggiudicarsi il match e a mantenere la cintura.

Voto 6 per il campione, che ha svolto il suo compito approfittando della situazione. Voto 7 a Dillashaw per il coraggio e il cuore dimostrato. Voto 0 alla commissione medica. Come dichiarato da Dillashaw i dottori erano a conoscenza della condizione della sua spalla che, a quanto pare, era già infortunata prima ancora di disputare il match.

Ok che lo spettacolo deve sempre e comunque andare avanti, a patto però che non ci vada di mezzo la salute degli atleti.

 

  • CHARLES OLIVEIRA vs ISLAM MAKHACHEV

Ed ora il main event, uno dei più attesi degli ultimi anni, visto che all’interno dell’ottagono erano chiamati ad affrontarsi due degli atleti più dominanti di sempre non solo nella categoria dei pesi leggeri, ma anche dell’intero roster UFC.

A trionfare in questa battaglia dei due mondi e a scrivere la storia è stato Islam Makhachev, il quale ha riconquistato quella stessa cintura che il suo fraterno amico Khabib Nurmagomedov aveva lasciato vacante nel giorno del suo ritiro.

Una chiusura del cerchio perfetta che va a completare il lavoro del compianto Abdulmanap Nurmagomedov, mentore incredibile capace di plasmare due campioni del mondo.

Davanti a questo intreccio del destino nulla ha potuto Charles Oliveira, re senza corona uscito sconfitto per submission al secondo round a causa di una tremenda arm triangle choke.

Una manovra letale arrivata dopo un knockdown di Makhachev. Un connubio perfetto fra striking e grappling che ha completamente annichilito il brasiliano rispedendo al mittente tutti i suoi sogni di gloria.

Sì, perché in caso di vittoria Oliveira sarebbe riuscito a completare il giro avendo eliminato tutti i top contender. Tutti tranne uno, Islam Makhachev, il nuovo re della categoria dei pesi leggeri che ora guarda tutti dall’alto in attesa di arrivare, chissà, ancora più su in vista di un ipotetico super fight contro l’attuale numero uno della classifica pound for pound Alexander Volkanovski.

Le pagelle? Voto 6 per Charles Oliveira. Do Bronx è apparso in difficoltà contro lo strapotere fisico del daghestano, ma la sua prestazione è da ritenersi comunque sufficiente per quanto aveva dimostrato fino all’improvviso epilogo finale.

Voto 10 invece per Makhachev. Davanti ad un instant classic così, non si può che dare il massimo dei giudizi.